Quale percorso universitario è migliore per entrare nel mercato del lavoro?

L'università è fondamentale per immettersi nel mercato del lavoro, ma è importante costruire il curriculum più adatto.
Questa mattina, in Good Morning Kiss Kiss, abbiamo parlato di occupazione e mercato del lavoro con l’esperta di lavoro Chiara Bisconti.

Buongiorno Chiara, bentornata! Quale facoltà scegliere e come sceglierla, soprattutto per avere degli sbocchi nel mercato del lavoro.

«Buongiorno, grazie! I dati li ho presi da AlmaLaurea, che è un consorzio di università che da anni analizza i trend in questo senso. La cosa da ribadire, intanto, è che chi si laurea in triennale e soprattutto in magistrale ha ottime possibilità di entrare nel mondo del lavoro. I tassi di occupazione vanno dal 77% per le triennali a circa 90% di chi fa la magistrale. Quindi, 9 persone su 10 trovano lavoro. Un altro dato interessante è che chi ha una laurea in mano ha un incremento anche del 45% in più rispetto a chi ha un diploma. La laurea serve.»

È bene ribadire questo concetto, perché alcuni pensano solo di sprecare tre o cinque anni.

«Serve, posiziona nel mondo del lavoro e rende l’accesso più facile. In generale, si accede più facilmente al mondo del lavoro con delle lauree tecniche. Se guardiamo la classifica, chi trova più facilmente lavoro sono gli ingegneri o le ingegnere industriali, chi si laurea in informatica, tutto il settore dell’architettura e dell’ingegneria civile, e poi economia. Quella in economia rimane una delle lauree che danno miglior accesso al mondo del lavoro aziendale. Oltre a questo, c’è tutto il settore medico-sanitario.»

Secondo te, quale laurea possiamo ritenere più “inutile”, fermo restando che nessuna lo è, ma se guardiamo la prospettiva di lavoro. Con quale laurea è più dura trovare lavoro?

«Al di là di questa classifica, oggi come oggi, nel mondo del lavoro le lauree inutili non esistono. Perché quello che serve è un’esperienza più variegata e aperta possibile. Le aziende hanno una carenza di lauree e di approccio umanistico, che si affianca a questo tecnico molto ricercato. Quindi, tenderei a suggerire un percorso più variegato possibile. Ad esempio, una triennale in discipline economiche e una magistrale in discipline umanistiche. La chiave del successo un percorso variegato, che al suo interno abbia anche dei passaggi all’estero, che dà un 12% in più di possibilità di trovare lavoro. Se poi all’interno del percorso di laurea c’è anche un tirocinio, questa possibilità aumenta ulteriormente del 4%. Quindi, la sintesi è tentare di fare percorsi ricchi di valore, magari prendendo i trend importanti, che in questo momento sono la sostenibilità, la diversità di genere e l’inclusione, magari ricercando i trend che saranno utili nel futuro.»

Grazie Chiara! Kiss Kiss a te!

«Grazie, buona giornata!»

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