Complice il maltempo e le alluvioni, quest’anno l’aumento dei prezzi non risparmia neppure frutta e verdura. L’analisi della spesa di Borsa merci telematica italiana, in collaborazione con Italmercati e Unioncamere, segnala che il rincaro medio in Italia è stimato sul 20%. A pesare però è anche la crescita esponenziale dei costi di produzione registrato nell’ultimo anno, come quelli del packaging.
Sarà forse l’arrivo del freddo, ma più calano le temperature e più torna la voglia degli italiani di consumare tutti i prodotti del paniere autunnale. Aumenta ad esempio quello delle castagne nonostante i rincari del 15%. Bene le mele con prezzi che vanno da 1,50 a 1,70 euro/kg, non così le pere, a causa delle gelate primaverili in Emilia Romagna che hanno tagliato la produzione facendo lievitare i prezzi, soprattutto delle “Abate” fino a 3 euro al chilo. Appena iniziata la stagione delle clementine provenienti da Calabria e Basilicata e anche per questo prodotto si registra un incremento del livello della domanda, nonostante la qualità non sia ancora ottimale e con un prezzo medio che va da 1,80 a 2 euro/kg. Ma l’impennata da record viene registrata dal costo dei cachi che cresce addirittura del 30% per una pezzatura media intorno a 1,70/1,80 euro al chilo.
Prezzi in aumento anche per gli ortaggi di stagione, come il cavolfiore bianco che segna +25% rispetto al 2022. Prosegue, invece, una buona campagna per le zucche, caratterizzata da un’ottima qualità del prodotto e da una buona richiesta, soprattutto per quanto riguarda le varietà Lunga Violina e Tonda Delica per le quali si rilevano rispettivamente prezzi che vanno da 0,80 a 1 euro/kg e da 1,20 a 1,40 euro/kg. Prezzi, per ora, convenienti anche per altri ortaggi di stagione per i quali è evidente nei mercati un’ampia disponibilità e una buona qualità, come gli spinaci da 1,50 a1,70 euro/kg e le indivie i cui prezzi si attestano sui 2,50 euro/kg.