Questa mattina a Radio Kiss Kiss con Max e Max abbiamo parlato della pillola anti-sbornia.

Per approfondire l'argomento è intervenuta la Dottoressa Roberta Villa, giornalista scientifica:

Questa pillola anti-sbornia non rischia di far bere di più?
«Beh, sì, ma prima voglio spiegare bene cos'è. La pillola anti-sbornia non è una medicina, ma contiene due fermenti lattici che secondo uno studio, condotto su 24 persone (di cui abbiamo i dati di 14 giovani) a cui è stata data una piccola quantità d'alcol con risultati molto diversi, questi batteri erano in grado di convertire l'alcol in sostanze non tossiche. I dati quindi non sono solidi ma sono ridicoli. Uno studio pubblicato su dieci persone è ridicolo. Se partissimo dal presupposto che questa pillola riduca del 70% (e non è assolutamente dimostrato) la quantità di alcol che arriva all'intestino e viene assorbita, gli effetti di nausea e vomito resterebbero lo stesso, perché sono successivi. Poi potrebbe ridurre l'assorbimento di alcol e questo di per sé potrebbe essere una cosa buona. Il punto è un altro, però, e non ci prendiamo in giro: se si beve così tanto è per avere quei determinati effetti, altrimenti si sceglierebbe l'analcolico.»

«Io, per esempio, sono tra i tanti genitori preoccupati per l'assunzione di alcol da parte dei figli adolescenti, ma questo problema non si può risolvere con una pillola, che tra l'altro ha un'efficacia tutta da dimostrare. Ricordiamo sempre che la quantità d'alcol che fa meglio è la quantità zero. Detto questo, poiché un po' tutti vogliono concedersi il piacere di un bicchiere di vino a tavola, va bene, ma il bere in maniera esasperata non ha proprio senso.»

Conosci un rimedio "della nonna" che possa limitare i danni dell'alcol?
«Vi farò ridere. In realtà un rimedio viene dai miei figli, che sono giovani. Poiché la scienza conferma che il grosso malessere dell'hangover si verifica il giorno dopo e che è dato dalla disidratazione, il rimedio più efficace è quello di far bere tantissima acqua.»