Per la serie: brutti episodi accadono. E non in Italia, ma nella civilissima e purtoppo non più tranquillissima Francia. Nelle settimane scorse, l’uccisione di un 17enne maghrebino a Nanterre da parte di un poliziotto ha scatenato una rivolta popolare nelle banlieue (ma non solo) che ha visto mettere a ferro e fuoco alcuni quartieri di Parigi e altre città (da Lione a Marsiglia) con centinaia di arresti e danni per milioni di euro. Fatti di criminalità comune (ma sarà davvero questo il caso?) rischiano dunque di passare in secondo piano, se non fosse che stavolta il protagonista suo malgrado è un personaggio pubblico, un calciatore tra i più noti e forti al mondo, il nostro Gianluigi Donnarumma.
Il portiere del Psg e della Nazionale italiana è rimasto vittima, nottetempo, di un’aggressione con rapina nel suo appartamento situato nell’ottavo arrondissement della capitale francese. Insieme a lui, in casa, era presente la compagna Alessia Elefante. I ladri, sembra quattro, sono entrati dal tetto, li avrebbero immobilizzati e -sotto la minaccia delle armi- legati ad una sedia per razziare indisturbati l’alloggio. Infine sarebbero scappati con un bottino di circa 500mila euro.
“Ero impotente, non potevo fare nulla” ha raccontato il portierone nativo di Castellammare di Stabia. “Poi, io non mastico bene il francese ed è stato difficile spiegare a quelle persone dove stessero tutte le cose. Ed era Alessia, ancora adesso spaventatissima, insieme a loro. Ho temuto che le potessero fare del male”.
Dopo essersi liberata, la coppia ha trovato rifugio in un vicino hotel dove hanno dato l’allarme, facendosi poi visitare in ospedale. Gigio è risultato leggermente ferito, illesa la compagna. Presentata denuncia, la brigata per la repressione del banditismo della polizia giudiziaria parigina ha aperto una indagine sulla vicenda.