La terra trema ancora ai Campi Flegrei, lo sciame sismico iniziato il 7 settembre prosegue. Ieri sera, alle 22.08, scossa di magnitudo 4.0 seconda solo a quella di 4.2 di martedì scorso -epicentro tra Napoli e l’area della Solfatara- avvertita distintamente in molte zone del capoluogo.
Anche stavolta la gente è scesa in strada per il timore di crolli. Tuttavia non si registrano danni particolari, solo qualche calcinaccio caduto ad Agnano e naturalmente a Pozzuoli dove, stamane, le scuole sono rimaste chiuse per controlli. Il sindaco Luigi Manzoni esorta alla calma e prova a mettere un freno alle polemiche degli ultimi giorni, assicurando che esistono sia un piano per il rischio vulcanico che uno comunale di Protezione civile. Ma i residenti (circa 200mila in tutto il comprensorio) seppure abituati a piccoli eventi tellurici ora hanno paura e qualcuno, tra rabbia ed esasperazione, sostiene addirittura che l’intensità delle scosse sia artatamente sottostimata per evitare il panico.
Alla Regione Campania si è tenuta una riunione con il governatore De Luca per fare il punto sui piani già disponibili per quanto riguarda il fronte dei trasporti e della sanità. Previsti un altro incontro alla Prefettura di Napoli e mercoledì a Roma nuova audizione presso la commissione ambiente della Camera dove saranno presenti anche i sindaci di Bacoli e Monte di Procida.
Intanto le prime verifiche hanno dato esito positivo e quindi sono riprese regolarmente la circolazione ferroviaria (Cumana, Metro 2, Circumflegrea) e quella veicolare sulle strade più vicine all’area del cratere, dalla Statale 7 Quater “Domiziana” alla 686 di Quarto alla 162 NC “Asse Mediano”.
“Non è possibile prevedere quanto potrà durare l’attuale fase di bradisismo” ha affermato il presidente dell’Ingv, Doglioni, sottolineando che la preoccupazione è data, oltre che dalla sismicità, da piccole esplosioni freatiche (di acqua, non di magma) che potrebbero essere generate dalle scosse. “Al momento, tuttavia, non ci sono variazioni per supportare l’ipotesi che sia imminente un’eruzione”.
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