Cerbero va, Caronte viene. Gli anticicloni africani che minacciano d’incendiare l’estate italiana stanno per darsi il cambio. Il primo durerà ancora tre o quattro giorni e poi verrà soppiantato dal secondo tra domenica e l’inizio della prossima settimana.
Bisogna dunque prepararsi alla nuova ondata di calore di questa stagione estiva 2023, distribuita in maniera diversa su tre zone della penisola: la prima è quella del sud e delle isole maggiori; la seconda è rappresentata dalla fascia tirrenica dell’Italia centrale; la terza zona è il settentrione.
La bolla rovente di matrice sub-tropicale in risalita dal nord Africa avrà delle conseguenze importanti sullo stivale e si tradurrà in una fase climatica anomala: oltre all’estrema stabilità con tanto sole e assenza di precipitazioni significative, sono previsti picchi di temperatura fino a 35-37 gradi sulle pianure del nord, 38 gradi e al centro e addirittura oltre 42 gradi su Sicilia e Sardegna (dove sono attese punte di 45 gradi). In particolare, stando alle previsioni, il luogo più caldo d’Italia sarà Decimomannu, comune di ottomila anime ad una manciata di chilometri da Cagliari.
Per gli esperti, dopo una lieve tregua venerdì 14 e sabato 15, il gran caldo ripartirà con valori elevati soprattutto in Emilia Romagna e al centro-sud. Questa fase dovrebbe andare avanti per tutto luglio (dalla Toscana alla Puglia, dalla Campania alla Calabria) e neppure la notte porterà refrigerio dall’afa: le minime saranno comunque superiori ai 23 gradi. Venerdì dieci città da bollino rosso (Bologna, Firenze, Frosinone, Latina, Perugia, Pescara, Viterbo, Rieti, Roma e Campobasso), cui si aggiungeranno sabato Civitavecchia, Bari, Cagliari, Messina e Catania.
Se l’Italia boccheggia, l’Europa non sta meglio. In breve l’ondata di calore si spingerà più a nord, verso Francia e Germania e poi ad est, direzione Repubblica Ceca, Polonia e Ungheria. Inoltre, come se non bastasse, a Cerbero -che sta colpendo in particolare anche Grecia, Spagna e Turchia- devono aggiungersi gli effetti di “El Nino” il fenomeno climatico tornato a manifestarsi da poche settimane dopo sette anni, anche se -storicamente- più sfumato sull’Europa.