La puntata di ieri di Good Morning Kiss Kiss ha affrontato il tema dell’apprendimento e della memoria, non solo in ambito scolastico ma anche nella vita di tutti i giorni. Ospite in diretta il dottor Giovanni Fenu, esperto di apprendimento fenomenico, che ha risposto alle domande dei conduttori e degli ascoltatori, offrendo consigli pratici e sfatando alcuni miti comuni.
Apprendimento personalizzato: il metodo giusto per ognuno
Durante l’intervista, il dottor Giovanni Fenu ha chiarito subito un punto fondamentale: non esiste un metodo di studio migliore in assoluto valido per tutti. “Metodo migliore per tutti non esiste. In ottica fenomenica ogni persona ha il suo modo migliore di studiare e lo deve trovare nel tempo, negli anni, nella vita, magari con l’aiuto di qualcuno che glielo insegni,” ha spiegato Fenu. L’esperto ha sottolineato quanto sia importante non affidarsi esclusivamente alle tecniche tradizionali insegnate a scuola, come la semplice memorizzazione e la ripetizione meccanica. Secondo Fenu, queste strategie non valorizzano il desiderio di comprensione profonda, di sintesi e di analisi, elementi che sono invece fondamentali per trasformare la conoscenza in una vera competenza utile nella vita quotidiana.
Fenu ha invitato gli ascoltatori a riflettere su quanto sia importante trovare un proprio metodo di studio, magari con il supporto di qualcuno più esperto. “La cosa più importante è evitare di puntare su quello che ci hanno detto di fare a scuola, cioè puntare sulla memoria, ricordare le cose a memoria, ripetere le cose a memoria. Ovviamente poi questo non fa leva sul desiderio di preparazione, di precisione, di sintesi, di analisi delle persone, sul desiderio di comprensione profonda di quello che studiamo che poi diventa competenza nella vita,” ha aggiunto.
Il ruolo dei genitori e il metodo dell’insegnamento reciproco
Un tema molto sentito dagli ascoltatori è stato quello del ruolo dei genitori nello studio dei figli. Fenu ha risposto chiaramente: “Il genitore può aiutare il figlio a studiare, anche un compagno di classe può aiutare, un fratello, una sorella può aiutare il figlio a studiare, ma deve farlo in una maniera molto speciale.” L’esperto ha spiegato che non è utile sostituirsi allo studente, riassumendo o spiegando al posto suo. “Se il ragazzo o la ragazza che magari ha poca voglia di studiare delega completamente al genitore e gli dice voglio che mi spieghi, non l’ho capito, spiegamelo tu, riassumimelo tu, fammelo schema, e lì non va bene.”
Il vero aiuto, secondo Fenu, arriva quando si chiede allo studente di spiegare ciò che ha capito, non ripetendo le parole del libro ma rielaborando i concetti con parole proprie. “Il genitore chiede perché non mi spieghi quello che hai capito? Perché non provi a ridirmelo, non ripetendo le parole del libro, ma spiegandomelo come se dovessi insegnarlo tu a me. E questo in ottica fenomenica porta il cervello a obbligarsi a ricordare perché per spiegare deve prima portare dentro, deve prima ricordare. Il risultato è che uno studente che spiega a qualcun altro quello che sta studiando ricorda senza sforzo.” Questo metodo, secondo l’esperto, permette di fissare meglio i concetti e di intervenire facilmente per correggere eventuali errori.
Sostanze e memoria: la verità su curcuma, rosmarino e altri aiuti
Nel corso della trasmissione è stato chiesto al dottor Fenu se alcune sostanze come la curcuma possano davvero aiutare la memoria e la concentrazione. “Fa parte di un filone di ricerche che sono molto frequenti in questo periodo sulle sostanze, i superpoteri, le sostanze che potrebbero aiutare il cervello, la memoria, l’intelligenza. È vero che ci sono delle evidenze scientifiche ultimamente su tante sostanze. La curcuma, il rosmarino, la colina, la creatina. Sono solo alcune delle sostanze che sembrano avere effetti davvero positivi sulla capacità di studiare e ricordare. Ma dobbiamo ricordare una cosa, che sono solo dei piccoli aiuti, sono solo delle piccole aggiunte, una spintarella.”
Fenu ha ribadito che la base dell’apprendimento resta sempre la motivazione personale e il metodo di studio. “La vera base resta l’attenzione estrema alle emozioni che si provano durante l’apprendimento. Se uno lo prende con schifo, lo prenderà per tutta la vita con schifo, nonostante la curcuma. E al metodo di studio, abbiamo detto prima, individuale, personalizzato, ma soprattutto molto basato sulla comprensione, lì ogni necessità di concentrazione, di far leva sulla memoria svanisce. Perché se io sto capendo profondamente quella curcuma, quella creatina che vengono usati, possono dare un aiutino in più, ma di base c’è sempre la mia passione per quello che sto facendo.”
