Made in Italy: stretta dell’Unione Europea a favore dell’IGP e del DOP

C'è un nuovo regolamento europeo di cui gioverà l'Italia, in riferimento ai marchi IGP e DOP. Capiamo di cosa si tratta.
Questa mattina, in Good Morning Kiss Kiss, abbiamo parlato di agroalimentare, marchi IGP e DOP con Francesco Giardina, responsabile consumi Coldiretti.

Buongiorno! Possiamo festeggiare per questo provvedimento dell’Unione Europea?

«Buongiorno e grazie a voi per l’invito. Una buona notizia finalmente, dall’Europa ultimamente non ne abbiamo avute per quanto riguarda l’agricoltura. Siamo molto contenti, anche se c’è ancora molto da fare. Perché è un settore molto importante economicamente; solo la parte dell’IGP e DOP, quindi prodotti a marchio, in Italia pesa venti miliardi di euro. Pensiamo, però, che in giro per il mondo abbiamo un valore di 120 miliardi di euro di prodotti che si richiamano all’Italia ma con l’Italia non hanno nulla a che vedere. Per cui, avremo possibilità di crescere proprio arrestando il finto Made in Italy. Nel mondo ci sono prodotti che richiamano all’italianità anche in maniera fantasiosa.»

Facevamo l’esempio del “parmesan”. Uno su tutti. Ma c’è una lista enorme.

«Esatto. Il “prosec” è stato l’ultimo caso con la Croazia. Ma in giro per il mondo c’è di tutto, l’imitazione dei nostri grandi formaggi, dei grandi salumi, dei vini, con denominazioni di fantasia e con etichette in cui mettono così, per sbaglio, un Colosseo, una bandierina, un Vesuvio.»

A parte proteggere i produttori e i marchi IGP e DOP, ci sono anche altre novità importanti, tipo l’obbligo di indicare nelle etichette il nome di chi produce per una questione di trasparenza. È una bella cosa, no?

«Sì, una gran bella novità. Noi cerchiamo sempre di dare alle etichette la massima trasparenza e la massima informazione. E valorizzare il produttore, che è all’origine di tutta la produzione, è per noi fondamentale. Riuscire a indicarlo chiaramente in etichetta è un gran bel risultato. Un altro elemento importante è la protezione sul web. Perché la più grande quantità di falsi è là. Il web sta diventando il centro del commercio “oscuro”. Ci saranno delle restrizioni dando ai consorzi di tutela, che sono l’insieme di produttori che utilizzano quella specifica denominazione, un po’ di potere in più per fermare questi falsi.»

I tempi di entrata in vigore di questo regolamento quali sono? Si parla di inizio 2024.

«Siamo arrivati a un punto abbastanza avanzato di questo regolamento. In Europa le dinamiche sono complicate. Adesso c’è un accordo tra il Trilogo, cioè la Commissione, il Parlamento e Consiglio. Gli stati membri e la Commissione si sono messi d’accordo. Aspettiamo la pubblicazione di questo regolamento per l’inizio dell’anno. Il grosso è fatto.»

Grazie per essere stato con noi!

«Grazie a voi!»

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