Questa mattina, in Good Morning Kiss Kiss, abbiamo parlato dell’AI Act (la legge per la regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale) con l’esperto tech Alessandro Longo.
Buongiorno Alessandro! Cosa potrebbe cambiare con l’AI Act, il voto di oggi sull’Intelligenza Artificiale?
«Buongiorno! Beh, comincia a esserci più chiarezza in un mondo poco chiaro, anzi molto scuro e che sta cambiando in modo rapido. Nel giro di pochissimi mesi abbiamo visto arrivare chatbot che parlano con noi in modo simile a un essere umano, o anche immagini e video a volte indistinguibili dalla realtà. Molte cose stanno cambiando, quindi. L’Intelligenza Artificiale sembra destinata a entrare in fabbriche, uffici, ospedali e in tutti gli ambiti della nostra vita.»
Uno dei punti cruciali di cui si parlerà è il riconoscimento facciale nelle aree pubbliche, anche perché è una tecnologia non completamene affidabile. Basta che cambi l’illuminazione e il volto non viene più riconosciuto, ad esempio.
«Il regolamento europeo ha questa particolarità, è il primo al mondo che riguardi l’Intelligenza Artificiale. ha avuto l’idea di trovare un approccio al rischio. Tutti possono utilizzarla, ma chi ci sta dietro deve avere questo approccio. Cioè: tu fai un’applicazione con l’IA, oppure la vendi, la offri, devi porti il problema su che rischi ci sono, piccoli, medi, gravi. A seconda degli ambiti possono essere abbastanza alti. Ad esempio, un’Intelligenza Artificiale che deve valutare se darti il mutuo oppure assumerti.»
Chi la mette a punto si assume le responsabilità e le conseguenze quindi?
«Non solo devono pensare alle conseguenze, ma devono fare tutto quello che serve perché queste conseguenze non siano dannose. Devono predisporsi, devono analizzare l’algoritmo.»
Come per il mutuo, che va di caso in caso.
«Esatto, se hai un cap di un certo quartiere magari non te lo danno a prescindere.»
Una volta saputo il risultato faremo un’analisi dei possibili effetti. Ti ringraziamo Alessandro!
«Grazie, Kiss Kiss a tutti!»