Questa mattina, in Good Morning Kiss Kiss, abbiamo parlato di inquinamento, soprattutto di PFAS, sigla che descrive un ampio gruppo di sostanze chimiche di sintesi, prodotte unicamente dalle attività umane e che non esistono in natura. È stato con noi Giuseppe Ungherese, responsabile campagna inquinamento Greenpeace.
Buongiorno Giuseppe, benvenuto! PFAS: quanto è contaminata l’Italia?
«Buongiorno a voi e a tutte le persone in ascolto. Come rivelato da un’inchiesta internazionale, l’Italia è una tra le aree europee più impattate da questa contaminazione. Ci sono più punti in cui la contaminazione ambientale da parte di queste sostanze è estremamente elevata, soprattutto nelle aree vicine ai siti industriali che producono PFAS. Ricordo il Veneto, nelle province di Vicenza, Verona e Padova, ma anche un’area della provincia di Alessandria dove esiste lo stabilimento di Solvay, che secondo gli scienziati è alla base di un massiccio inquinamento scoperto da uno studio già nel 2006.»
Qual è la dinamica? I PFAS vengono rilasciati nell’ambiente in fase di produzione oppure una volta messi vengono scaricati nell’ambiente?
«Il grosso dell’inquinamento si genera nelle fasi produttive. Sono gli stabilimenti chimici che fabbricano quei preparati che altre aziende convertono in prodotti di uso quotidiano. Producono i “mattoncini” che poi noi troviamo in commercio come il teflon, che fa da rivestimento alle padelle antiaderenti.»
Agendo in fase di produzione si eliminerebbe un problema a monte, no?
«Sì, è proprio lì che si deve agire. Oggi abbiamo un bagaglio di conoscenze che ci permette di affermare che queste sostanze possono essere gradualmente eliminate nella stragrande maggioranza dei settori che le utilizzano. Esistono alternative più sicure.»
Leggiamo i dati di natalità bassissima in Italia. E pare che i PFAS possano minare anche la fertilità, è vero? Cosa causano all’organismo?
«Sì, queste sostanze sono associate a numerosi problemi per la nostra salute. Sono dei cosiddetti “interferenti endocrini”, quando entrano nel nostro corpo vanno a compromettere le funzioni del nostro organismo mediate dagli ormoni. Danno quindi falsi segnali al nostro corpo. Tant’è che i PFAS sono associati a elevati livelli di colesterolo, a problemi della fertilità, riducono la risposta immunitaria ai vaccini, e sono associate ad alcune forme tumorali. Purtroppo in questi anni stiamo scoprendo quanto siano problematici per noi. Pensate che per anni queste sostanze sono state ritenute innocue perché, a differenza degli inquinanti, non venivano trovate nei grassi, come anti degli inquinanti. Poi, nelle ultime decadi, si è scoperto che si legano alle proteine potendo raggiungere ogni organo del nostro corpo. La cosa peggiore è che ci vogliono tempi lunghissimi per espellerle.»
Grazie per avercene parlato, ci risentiremo per le iniziative che avete i mente per il 22 aprile.
«Certo. Grazie e buona giornata!»