Da quando è nata la rete Internet c’è sempre stato lo spauracchio delle fake news. Un tempo forse era più facile distinguerle. Adesso con l’Intelligenza Artificiale sta implodendo tutto. È il cancro dell’informazione e un pericolo per le democrazie. Per parlarne abbiamo con noi David Puente. Buongiorno David, bentornato!
Buongiorno!
Ad agosto generalmente ci si rilassa, ma abbiamo visto che i creatori di fake news non si sono riposati. Quindi quest’estate quali sono state le principali fake news?
Il primo premio lo darei a quelli che hanno creduto che l’attentatore ai danni di Donald Trump fosse un giornalista italiano. Quella è emblematica e non centra niente l’Intelligenza Artificiale. Quindi le bufale più potenti ancora oggi si fanno senza AI. Pensate che basta una singola pubblicazione da un account che nessuno segue e improvvisamente viene rilanciato da qualcuno e questo diventa realtà per molti. Come nel caso del giornalista romano che è stato accusato di essere l’attentatore di Trump.
Tra l’altro giornalista sportivo…
Si, giornalista sportivo. La cosa assurda è che la sua foto si trova ancora in giro sui giornali stranieri.
E lui è stato messo in mezzo per una vendetta sportiva…
Le motivazioni personali e altro generano cattiverie spesso fatte per altri attentati. C’è stato un personaggio odiato per questioni di truffa in Messico e la sua foto è stata usata per accusarlo. Ce ne sono a bizzeffe di queste storie. Queste sono quelle bufale che nascono attraverso un risentimento personale verso qualcuno.
Lì però è complice anche il tempismo, ovvero il momento in cui vengono rilasciate queste fake news. I giornalisti seri aspettano tre volte prima di ribattere la notizia. Invece ci sono altri che la ribattono subito.
Io ero in redazione quando è successo l’attentato a Trump ed erano state diffuse le foto anche di un altro ragazzo con capelli lunghi e occhiali che assomigliava a quello che poteva essere l’attentatore. Se però andavate a controllare l’account del ragazzo, si vedeva che pubblicava dopo che il vero colpevole era stato ucciso e dunque non poteva essere lui. Eppure le foto di questo ragazzo sono state pubblicate sui giornali, in televisione. Queste sono le cose più eclatanti che abbiamo visto come bufale nei media.
Un’altra fake news calda di quest’estate quale potrebbe essere?
Guarda, abbiamo avuto un’estate calda, ma anche nel senso di guardare le parti intime. Mi spiego. Abbiamo visto la questione dell’atleta Imane Khelif. Sulla scia di questa storia sono nate ulteriori fake news. Per esempio, le foto di presunte nuotatrici alle Olimpiadi che avevano scritto nei costumi un messaggio sul fatto che loro sono veramente donne, ma si trattava di fotomontaggi di atlete che non erano neanche alle Olimpiadi.
Va bene, ci risentiremo David e grazie!
Grazie e buona giornata!