Cybersicurezza: preoccupa l’aumento degli attacchi verso l’Italia

Un recente rapporto ha evidenziato gravi deficit per quanto riguarda la cybersicurezza in Italia: il parere di Alessandro Longo.

Questa Mattina, in Good Morning Kiss Kiss, abbiamo parlato di cybersicurezza e attacchi hacker verso l'Italia. Per fare il punto, è intervenuto l'esperto tech Alessandro Longo.

Buongiorno Alessandro, bentornato! Abbiamo letto i dati dell’ultimo rapporto sulla cybersicurezza in Italia, ma non sono molto confortanti.

«Buongiorno a voi! Sì, fanno paura. Sapevamo che siamo sotto attacco, ma questi dati mostrano per la prima volta qualcosa di nuovo. Sono dati del CLUSIT, la principale associazione della cybersicurezza, e dicono che in Italia gli attacchi cyber sono aumentati del 169% in un anno. In particolare, gli attacchi sono contro le nostre aziende, e mirano a rubare soldi, a criptare tuti i dati, bloccare tutti i computer e chiedere un riscatto di centinaia di migliaia di euro, anche milioni, dipende dalla situazione. La cosa è particolarmente grave, perché nel resto del mondo gli attacchi aumentano ma non così tanto. Se la stanno prendendo con noi»

Perché siamo più deboli?

«Siamo più deboli. Come nella giungla, quando l'animale più lento e più anziano viene colpito dai predatori perché è più comodo da prendere, noi siamo diventati questo.»

Da parte delle nostre aziende c'è ancora tanta superficialità per quanto riguarda la cybersicurezza?

«Sì, lo dice il CLUSIT. Le grandi aziende stanno facendo passi avanti, ma le piccole e medie imprese e le amministrazioni pubbliche purtroppo investono poco in personale e difese, diventando prede facili. Questo è un grave danno per le imprese e per il Paese che viene deprivato delle risorse. Queste aziende poi sono ridotte a licenziare e a ridimensionarsi a volte.»

C’è anche una novità: il prefetto di Roma Bruno Frattasi è il nuovo direttore dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale. Lui è stato uno di quelli che hanno sempre proposto di imporre una sorta di obbligo per cui le aziende devono spendere un certo tanto per la sicurezza. Cosa ne pensi? Cosa succederà?

«Sì, ci sono già delle linee guida che obbligano le aziende pubbliche a investire un minimo in cybersecurity. Ci sono poi delle norme che obbligano alcune aziende, quelle che hanno servizi più critici, come banche e ospedali, a investire in questo senso, ne va della sicurezza di tutti noi. Bisogna modulare bene questi obblighi, bisogna mettere le aziende nella condizione di assolverli, a volte purtroppo non hanno nemmeno il personale adatto. L'agenzia per la cybersecurity nazionale ha fatto tanto negli scorsi mesi per aiutare tutto il sistema produttivo italiano e le pubbliche amministrazioni ad essere più difesi. La grande novità che hai citato è che abbiamo un nuovo direttore, il precedente ha dato le dimissioni. Il nuovo governo ha voluto cambiare i vertici dell'agenzia e ha messo Bruno Frattasi.»

Prossimamente approfondiremo anche sulla normativa che l’Italia recepisce in tema di diritti dei consumatori. Ti salutiamo, Kiss Kiss a te!

«Kiss Kiss a voi!»

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