Le famiglie italiane continuano a pagare bollette di luce e gas tra le più alte d’Europa. A confermarlo sono i dati ufficiali discussi durante la trasmissione Good Morning Kiss Kiss su Radio Kiss Kiss, dove Gianluca Di Ascenzo, Presidente di Codacons, ha spiegato le ragioni di questa situazione e le prospettive per il futuro.
Perché le bollette italiane sono tra le più care d’Europa
Durante la diretta, Di Ascenzo ha illustrato i motivi principali che portano l’Italia ad avere costi energetici così elevati rispetto alla media europea.
“La circostanza è stata certificata anche dall’Autorità per l’energia, la RERA, nella presentazione della relazione annuale. La causa principale è che siamo ancora molto dipendenti dal gas per la produzione di energia elettrica, circa il 40%. In Spagna, ad esempio, è il 17%, in Germania l’11%, in Francia solo il 3%”, ha spiegato Di Ascenzo.
Questa forte dipendenza dal gas, secondo il rappresentante del Codacons, è uno dei fattori principali che impedisce all’Italia di abbassare i costi dell’energia.
“L’utilizzo delle rinnovabili, che negli anni sta lentamente aumentando nel nostro Paese, non ci consente però di sganciarci dal costo del gas. Questo fa sì che, per citare alcuni dati, nel 2024 all’ingrosso il prezzo dell’energia in Italia fosse di 109 euro per megawattora, mentre in Francia era 58. E in alcuni mesi, in Spagna, arrivava addirittura a costare un terzo rispetto a quello italiano”, ha aggiunto.
Oltre alla dipendenza dal gas, Di Ascenzo ha sottolineato anche il peso fiscale come elemento che incide sulle bollette:
“Il risultato finale è che noi consumatori paghiamo molto di più rispetto agli altri Paesi europei.”
Differenze con Francia, Germania e Spagna
Nel corso dell’intervista, i conduttori hanno chiesto a Di Ascenzo se la contrattazione dei prezzi o la quantità di energia acquistata possano influire sui costi.
“Il problema è che non siamo autosufficienti: una parte dell’energia la importiamo. Poi c’è il tema, non secondario, del nucleare, che in Francia è ampiamente utilizzato. È per questo che i francesi impiegano solo il 3% di energia di origine fossile e pagano molto meno. Anche il peso fiscale incide”, ha spiegato.
Un altro aspetto discusso riguarda le tasse e gli oneri di sistema presenti nelle bollette italiane.
“Per quanto riguarda il canone Rai, l’allora governo Draghi si era impegnato a toglierlo dalla bolletta, come richiesto dalla Commissione Europea. Nella bolletta dovrebbero restare solo i costi legati ai consumi di energia elettrica. Invece, in Italia si è scelto di mantenerlo lì per garantire il pagamento del canone, e infatti l’evasione è praticamente crollata”, ha dichiarato Di Ascenzo.
Il confronto con altri Paesi europei mette in evidenza anche le differenze di reddito.
“La capacità reddituale negli altri Paesi europei non è paragonabile alla nostra. In Germania, ad esempio, il peso fiscale è simile al nostro, ma gli stipendi sono molto più alti. Quindi per loro non è un problema pagare le bollette: costano meno e se le possono permettere. Sto semplificando, ma è così”, ha aggiunto.
Prospettive future e bonus energia
In chiusura di trasmissione, i conduttori hanno chiesto a Di Ascenzo se ci siano buone notizie all’orizzonte per i consumatori italiani.
“Le previsioni indicano che nel 2026 le bollette dovrebbero diminuire. Speriamo che accada davvero, così potremo commentarlo positivamente la prossima volta. Per ora, non diciamo nulla e incrociamo le dita”, ha risposto.
Si è parlato anche dei bonus per le famiglie in difficoltà.
“Ricordo che è ancora previsto il bonus energia, ma solo per chi ha un ISEE fino a 9.530 euro.”, ha concluso Di Ascenzo.
