Questa mattina abbiamo parlato della legge Salvamare, che era stata presentata nel 2018 dall’allora Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, intervenuto a Radio Kiss Kiss:
Ci ricorda l’importanza di questa legge?
«Alcuni elementi sono importantissimi. Il primo: se un cittadino, un pescatore, un’associazione, raccoglieva dei rifiuti dispersi in acqua e li portava a riva per poterli consegnare alla nettezza urbana, avrebbe rischiato (ed è successo) un reato contravvenzionale, quindi una norma di carattere penale, per illecito trasporto dei rifiuti. Questo aspetto, che riguardava anche laghi e fiumi, è stato sistemato. Poi c’era anche la questione dell’educazione ambientale, partendo dalle scuole. Io avevo fatto un protocollo d’intesa con altri Ministri. Adesso abbiamo la legge per l’educazione ambientale in tutte le scuole. Con questa legge siamo il primo Paese al mondo. Inoltre, ci sono anche i temi della desalinizzazione e della tutela delle Posidonie, che sono scambiate per alghe, ma che in realtà sono piante e sono le foreste dei nostri mari.»
«Ci sono voluti alcuni anni perché la proposta diventasse legge, ma c’è da dire che di mezzo c’è stata la pandemia. Ciò che mi rende orgoglioso è che è stata approvata all’unanimità. Quando la scrissi, lo pensai: è la legge di tutti.»
Lei ha dichiarato che preferirebbe si parlasse di “conversione ecologica” e non di “transizione”. Qual è la differenza?
«Quando pensiamo al concetto di transizione, immaginiamo di abbandonare qualcosa di conosciuto per qualcosa di ignoto. Quando parlo di “conversione”, io vado oltre dicendo: cambiamo lo stile di vita. Ciò può essere quando ognuno di noi è educato, formato e aiutato. L’84% dei cittadini italiani è pronto per la conversione ecologica, oltre il 90% dei giovani, che hanno bisogno di essere spinti positivamente. Ad esempio, mi piacerebbe che il costo del lavoro, molto alto in Italia, si tagliasse per il green job, cioè per tutti i lavori verdi.»