Amore, le paure post Covid della Generazione Z

La Generazione Z crede nell’amore, ma ne ha paura. Dopo la pandemia di Covid-19, che ha bruscamente interrotto i rapporti interpersonali, è stato difficile ritrovarsi in un mondo in cui aspettative, sogni e affetti sono stati messi in pausa. Per ripartire in amore, adolescenti e giovani adulti hanno dovuto individuare una nuova direzione e, per comprendere come si orientano, la rivista Cosmopolitan ha lanciato una indagine su sesso, famiglia e sentimenti a cui hanno partecipato circa mille utenti utenti tra i 18 e 35 anni.

Il 71% degli intervistati crede nel valore della monogamia, ma il 54% ritiene che l’amore non sia più “per sempre”. E se il 57% dichiara di essere innamorato al momento, ciò viene vissuto come altamente destabilizzante: il 43% percepisce un senso di sicurezza stando in coppia, ma un altrettanto 43% si sente in bilico. Il 54% prova ansia da prestazione all’idea di uscire con qualcuno, il 56% ha fatto ghosting (ossia la repentina interruzione delle comunicazioni con un partner), mentre l’89% parla di orbiting e gaslighting, rispettivamente atteggiamento ambiguo e manipolazione. L’81% si è trovato almeno una volta in una situationship, ovvero una frequentazione non meglio specificata.

Riguardo al sesso, dichiara di averlo fatto il 93%: per l’80% è importante, l’85% riferisce di essere a proprio agio mentre lo fa e circa la metà degli intervistati ha usato o usa app di incontri. Per il 57% il modo di rapportarsi agli altri è cambiato dopo la pandemia di Covid-19: le parole chiave nelle relazioni interpersonali sono rispetto, fiducia e sincerità, mentre tra le paure prevalgono il ghosting (temuto dal 6,7% del campione), le aspettative (per il 5,9%) e il non piacere (per il 3,5%).

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