Affidamento di cani e gatti nei divorzi: ne parla l’avvocata Bernardini De Pace su Radio Kiss Kiss

L’avvocata Anna Maria Bernardini De Pace spiega in diretta su Radio Kiss Kiss come vengono gestiti cani e gatti nelle separazioni, tra leggi recenti, microchip e storie di compromessi familiari.

Quando una coppia si separa, la gestione degli animali domestici può diventare un tema delicato. Su Radio Kiss Kiss, l’avvocata Anna Maria Bernardini De Pace ha raccontato come funziona l’affidamento di cani e gatti nei divorzi, tra leggi recenti e casi reali che coinvolgono sentimenti e diritti.

Affidamento degli animali domestici: cosa dice la legge oggi

Durante la trasmissione Good Morning Kiss Kiss, l’avvocata Bernardini De Pace ha spiegato come la legge italiana sia cambiata negli ultimi anni riguardo agli animali domestici.
«Ma voi sapete che fino al 2022 gli animali erano considerati beni mobili?» ha detto l’avvocata.

Prima della modifica dell’articolo 9 della Costituzione, infatti, cani e gatti erano equiparati a oggetti che si potevano spostare o addirittura perdere di proprietà se trovati da altri.
«I beni mobili, cioè, sapete che ci sono i beni immobili — come i corsi d’acqua, gli alberi, gli edifici — e poi i beni mobili, che sono tutti gli altri, quelli che si possono muovere.»

La svolta è arrivata nel febbraio 2022, quando la legge ha riconosciuto agli animali una tutela specifica.
«La Repubblica promuove lo sviluppo e disciplina i modi e le forme di tutela degli animali. È stato davvero un bel passo avanti», ha commentato Bernardini De Pace.

Questo cambiamento ha portato a una maggiore attenzione nei confronti degli animali anche nelle cause di separazione, dove spesso diventano motivo di discussione tra i coniugi.

Come si decide a chi va l’animale: microchip e compromessi

L’avvocata Bernardini De Pace ha raccontato che, nonostante la nuova sensibilità, in tribunale la decisione sull’affidamento degli animali segue criteri precisi.
«I giudici per molto tempo non tenevano conto di questi aspetti, ma solo del microchip. Poi però, se vuoi tanto bene all’animale e capisci che anche l’altro è affezionato, finisci per trovare un compromesso.»

Spesso, quindi, la proprietà dell’animale viene stabilita in base a chi risulta intestatario del microchip. Tuttavia, la realtà è più complessa:
«Io sono anni che, nelle separazioni — perché sono un motivo di litigio notevole — applico gli stessi criteri che si usano per i figli: affido condiviso, alternato o esclusivo. È sempre una bella discussione, perché se entrambi sono molto legati all’animale è difficile trovare un equilibrio.»

L’avvocata ha anche ricordato un caso particolare:
«La prima volta che l’ho fatto era il 2004: c’era un cane e un gatto, la coppia si è separata e io ho detto: va bene, uno tiene il cane e l’altro il gatto. Salomonicamente così. Poi, dopo quindici giorni, si scambiavano: uno teneva il gatto e l’altro il cane.»

Ma la soluzione non sempre funziona:
«Dopo otto o nove mesi di questa vita, questi signori — che non avevano figli, quindi gli animaletti erano tutto per loro — hanno visto che il cane stava male. Sono andati insieme dal veterinario, che ha detto: ha un problema di equilibrio, non riesce ad adattarsi perché non ha un territorio stabile.»

Spese e assegni per gli animali: cosa succede in Italia

Un altro tema affrontato durante la diretta è quello delle spese per il mantenimento degli animali dopo la separazione. In alcuni paesi, come la Turchia, si è parlato di assegni specifici per gli animali domestici.

L’avvocata Bernardini De Pace ha spiegato:
«Non mi è mai capitato di dare un assegno specifico per un animale, però spesso ho discusso e sono riuscita a ottenere un arrotondamento dell’assegno, includendo nelle spese di casa anche il veterinario, i croccantini e tutto il resto. Così, invece di 800, diventa 1.000 euro.»

In pratica, le spese per il benessere degli animali vengono spesso incluse nell’assegno di mantenimento, senza però prevedere una voce separata. Questo permette di garantire che cani e gatti continuino a ricevere cure e attenzioni anche dopo la fine della convivenza tra i proprietari.

L’avvocata ha concluso ricordando che la sensibilità verso gli animali è cresciuta molto negli ultimi anni e che spesso, proprio grazie a loro, le famiglie riescono a trovare nuovi equilibri, come dimostra la storia raccontata in trasmissione.

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