85 miliardi dal PNRR: basteranno alla RiGenerazione urbana di città e borghi italiani?

In questo appuntamento di "Economia per tutti" con Luca Iovine si parla degli 85 miliardi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Mentre siamo in uscita dalla pandemia - che in questi giorni però pare avere un altro colpo di coda questa volta in Cina - ci sono forti aspettative sui fondi del PNRR la cui quota destinata alla transizione ecologica, potrebbe avere grande impatto anche sulla “rigenerazione” delle nostre comunità.




Il tema della rigenerazione urbana è d’altronde collegato ai problemi climatici, molto attuali e molto vicini a noi oggi, visto quello che sta succedendo in Sicilia e nel Mediterraneo con il maltempo. Pandemia e ambiente nei notiziari e sui media sembrano andare di pari passo, le confondiamo quasi come se fossero tematiche indistinte pur se differenti e comunque tra di loro connesse. Così nel mare magnum della comunicazione spesso non riusciamo a distinguere gli argomenti e quindi a focalizzarci sulle azioni da adottare, travolti dalle correnti dell’informazione.

Pandemia e questione climatica sono tra loro temi collegati perché il mancato rispetto dell’ecosistema naturale è probabilmente causa sia dell’una che dell’altra. La crisi sanitaria ha messo in ginocchio l’economia ed il PNRR nasce soprattutto per risollevare il sistema economico europeo investendo sui suoi punti deboli: digitale, infrastrutture, sanità e ambiente. Quest’ultimo è un tema al quale siamo tutti più sensibili, ne abbiamo capito l’importanza durante il lockdown: ma è uno degli obiettivi non l’unico. Gli scienziati per i prossimi decenni indicano invece nel clima la questione centrale cui dovrebbero dedicarsi i Governi perché altrimenti le nostre comunità, le nostre tradizioni, la nostra società, potrebbero esserne stravolte. Ed è proprio dalle comunità che bisogna partire per salvaguardare i nostri interessi. Per questo la rigenerazione urbana è fondamentale anche per la salvaguardia e la rigenerazione della nostra società.

Le amministrative sono ultimate ed ora i comuni se non vogliono perdere il treno dei fondi di Next Generation Eu si devono mettere al lavoro per definire i loro piani di intervento perché una buona fetta del PNRR è destinato proprio ad essi. Ma la rigenerazione urbana non dipende solo dalla politica, la quale da sola nulla può nonostante le ingenti risorse messe a disposizione dall’Europa, pari ad oltre 80 miliardi.
La rigenerazione urbana ha a che fare con la riqualificazione del territorio come rimedio al degrado che riguarda spesso le periferie o i centri storici. La sua finalità è quella di migliorare le condizioni urbanistiche e socioeconomiche, cercando di far convivere vecchie e nuove strutture, senza far sparire le radici identitarie che invece vanno salvaguardate.

Ma la rigenerazione urbana non è solo una questione infrastrutturale o di bio-edilizia, è una questione culturale che riguarda vecchie e nuove generazioni. Sembra indicare proprio questo il progetto “RiGenerazione Scuola” che è il Piano nazionale del Ministero dell’Istruzione per la transizione ecologica e culturale delle scuole. La prossima sarà la Settimana Nazionale della RiGenerazione, un appuntamento importante (non solo) per gli istituti scolastici, invitati a diffondere tra i giovani la consapevolezza dei temi legati alla sostenibilità.

Ne abbiamo parlato sabato 30 ottobre alle 8:25 con Luca Iovine e Raoul nella rubrica “Economia per tutti”.

Notizie del giorno

ti potrebbe interessare

Una recente sentenza della Corte di Cassazione sugli autovelox sembra annullare le multe fatte da apparecchi non omologati.
22 aprile, Giornata mondiale della Terra. È ancora allarme smog, che attacca la salute di tutti. Quali sono le soluzioni?