Temperature da record, si rischia la presenza delle zanzare fino a Natale

La presenza delle zanzare -si sa- è fortemente influenzata dalle alte temperature, tant’è che ogni anno arrivano in concomitanza con la bella stagione. Ma il caldo anomalo di questo autunno ha consentito alle uova di zanzara di sopravvivere e agli insetti adulti di rimanere in vita, riprodursi e moltiplicarsi. Al punto che, in numerose città italiane, i residenti fanno ancora i conti con le fastidiose punture. A lanciare l’allarme è la Società italiana di medicina ambientale.

Il discorso riguarda non solo le tipologie di zanzare più resistenti al freddo, come la giapponese (Aedes japonicus japonicus) o la coreana (Aedes koreicus), presenti soprattutto in alcune zone del nord Italia, ma anche per la diffusissima zanzara comune (Culex pipiens) e la temibile zanzara tigre (Aedes albopictus). “In assenza di un repentino e sensibile calo delle temperature -spiega il presidente Sima, Alessandro Miani- in alcune aree del paese le zanzare potrebbero continuare a imperversare anche fino a dicembre. Un cambiamento che comporta non solo disagi per le persone, ma anche pericoli sul fronte sanitario. Tra le malattie trasmesse all’uomo dalle zanzare ve ne sono, infatti, alcune molto gravi”. In base ai dati dell’Istituto Superiore di Sanità aggiornati al 6 novembre 2023, da inizio anno in Italia si contano già oltre trecento casi di Dengue, sette casi di Zika e altrettanti di Chikungunya. Quarantaquattro, invece, i casi di infezione neuro-invasiva.

A proposito della Chikungunya -un virus che si trasmette all’uomo attraverso la puntura di una zanzara femmina del genere Aedes- dagli Stati Uniti arriva il via libera della Food and Drug Administration al primo vaccino al mondo contro quest’infezione che -come ricorda l’Iss- spesso è asintomatica. Nelle persone che hanno sintomi, invece, solitamente la malattia ha un decorso simile all’influenza con febbre alta e dolori articolari (da cui deriva il nome, che in lingua swahili significa “ciò che contorce”). Le complicanze sono rare, ma possono interessare il sistema nervoso centrale, il cuore e il fegato.

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