Caldo record nel 2023, Copernicus avverte: “La situazione potrà solo peggiorare”

Non ci sono più dubbi. Il 2023, con una temperatura media globale che ha superato di 1,46°C quella del periodo preindustriale è l’anno più caldo da quando si misura la “febbre” del pianeta Terra. Anche novembre -come i cinque mesi precedenti- ha infatti segnato temperature mai registrate prima. “L’ultimo semestre è stato davvero scioccante e gli scienziati stanno esaurendo gli aggettivi per descrivere la situazione” afferma la vicedirettrice di Copernicus, Samantha Burgess avvertendo che la situazione potrà solo peggiorare: “A meno che non facciamo qualcosa per risolvere la nostra dipendenza dai combustibili fossili, la temperatura aumenterà e ciò significa che inondazioni catastrofiche, incendi, ondate di caldo e siccità continueranno”.

La conferma di Copernicus arriva mentre a Dubai si svolge la Cop28 -la conferenza dell’Onu sul clima- dove i negoziatori stanno elaborando le prime bozze della dichiarazione sul Global Stocktake, il bilancio su quanto fatto finora per contrastare il cambiamento climatico. Ma è ancora tanto quello che resta da fare, visto che le emissioni di gas climalteranti non si fermano. Nel 2023 il totale raggiungerà i 40,9 miliardi di tonnellate. Le sole emissioni del trasporto aereo internazionale sono aumentate del 28,2% in un anno. Ma l’inquinatore numero uno resta il carbone, che rappresenta il 41% delle emissioni globali e il cui utilizzo è aumentato, soprattutto in Cina e India, mentre è diminuito drasticamente nell’Unione europea e negli Stati Uniti, che tuttavia lo sostituiscono con il gas. In aumento anche le emissioni del petrolio (32% del totale). Secondo gli scienziati è ormai inevitabile che la soglia di 1,5°C di riscaldamento globale venga superata e c’è il 50% di possibilità che ciò accada in soli sette anni.

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