Rutigliano, comune pugliese nella città di Bari

Questa mattina, nella nostra rubrica saluti da Kiss Kiss, abbiamo parlato di Rutigliano, comune della Puglia della città di Bari, guidati dalle parole del sindaco Giuseppe Valenzano.

La cittadina del sud-est barese, insieme ad altri sei comuni pugliesi, nel 2010 si fregia del titolo di “Città d’arte” in rapporto al suo patrimonio storico-artistico-architettonico.

In riguardo al toponimo sono state avanzate due ipotesi:

  • dal nomen della gens Rutilia, una famiglia di Roma antica.
  • dall’aggettivo latino rutilus che significa “fulvo, rossiccio”.

Nel secondo caso, “rutilus”, con l’aggiunta del suffisso ” -anus “, donde “Rutilianum” (come dai documenti antichi) riporterebbe al plausibile significato di Città della terra rossa come spesso è definita la cittadina per via della singolare composizione pedologica. Il contado è ricco di terre rosse, suoli residuali, con presenza accentuata di frazione calcarea ed argillosa. I cospicui affioramenti e l’estrazione della stessa hanno consentito, fin dalle epoche più antiche, lo sviluppo dell’artigianato e di una raffinata arte fittile, come dimostrano i reperti archeologici e l’ancora praticata attività figulina (sofisticata lavorazione di contenitori in terra cotta e fischietti).

Luoghi di interesse ed attività a Rutigliano
  • Castello Normanno: Il castello di Rutigliano ebbe origine da successivi ampliamenti e riarticolazioni di una più antica torre di guardia che dapprincipio si ergeva solitaria sul punto più alto della collinetta di Rutigliano. Il baluardo di epoca presumibilmente bizantina (X secolo) fu eretto a difesa del primitivo insediamento rutiglianese che è citato per la prima volta (in qualità di loco Rutiliano) in un documento del 1044, compreso nelle pergamene del Codice Diplomatico Barese.
  • Palazzo Arcipretale edificato nel XVIII secolo
  • Palazzo Settanni edificato nel XIX secolo
  • Palazzo Messeni-Localzo edificato nel XIX secolo
  • Palazzo de Cannetis-Pappalepore-Moccia edificato nei secoli XVII-XVIII
  • Palazzo Moccia dell’Erba edificato nel XVII secolo
  • Palazzo del Catapano- de Franceschis- Moccia edificato nei secoli XV-XVIII
  • Chiesa Matrice Santa Maria della Colonna e San Nicola di Bari: Istituita nel 1059 con una bolla di papa Niccolò II come nullius dioecesis e consacrata nel 1108 dal vescovo di Conversano, monsignor Sasso, sino al 1662 fu dipendente direttamente dalla Santa Sede, che ne nominava gli arcipreti. Più volte ristrutturata, conserva all’esterno il primigenio campanile romanico (tra i pochi esempi nell’area barese), munito di trifore e un portale la cui architrave riporta un bassorilievo dell’XI secolo raffigurante il Cristo tra gli apostoli. 
  • Chiesa di Sant’Andrea (o di Santa Chiara) ed annesso ex Convento delle Monache Clarisse (XVI secolo), ricostruita in forme neoclassiche nel XIX secolo in luogo della preesistente chiesa cinquecentesca di Sant’Andrea (o di Santa Maria del Soccorso). Dal 1519 sino agli inizi del 1800 il convento fu sede di una comunità di suore clarisse. Dal 1910 ospita una comunità di Suore crocifisse adoratrici dell’Eucaristia.
Piatti e prodotti tipici di Rutigliano

La cittadina è famosa per la produzione di uva da tavola e per la tradizionale attività figulina, praticata sin dal neolitico, ed oggi legata ai tegami di creta per la cottura di vivande e la produzione dei tipici “fischietti” in terracotta (finissime opere d’arte artigiana). Ad essi è dedicata la tradizionale “Fiera del Fischietto in terracotta Città di Rutigliano” che si tiene il 17 gennaio di ogni anno in occasione della festa liturgica di Santo Antonio abate.

Rivivi qui l’intervista di Max & Max al sindaco di Rutigliano, Giuseppe Valenzano

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