Questa mattina, nella nostra rubrica saluti da Kiss Kiss, abbiamo parlato di Bisceglie, comune della Puglia nella provincia di Barletta-Andria-Trani , guidati dalle parole del Sindaco Angelantonio Angarano.
Vescégghie in dialetto biscegliese, è un importante centro agricolo, con industrie manifatturiere prevalentemente nel campo tessile. Per quanto riguarda la toponimia del comune, le ipotesi più accreditate sono due: la prima, infatti, sostiene che il nome derivi dal dialetto Viscile o Vescegghie che a loro volta trovano la radice nell’antica voce Visciju (querciola). Il querciolo è la quercia di Palestina, una specie che si sviluppa sia come albero che come arbusto. Tale quercia, che in Italia è solo presente in Puglia, Basilicata e Sicilia, in passato era particolarmente abbondante nella zona di Bisceglie.
L’altra ipotesi, invece, fa risalire il nome al latino vigiliae, sentinella, nelle forme antiche Vigilas, Vigilarum civitatis, Vigilie, Vigilia e Biscilia. Questa ipotesi è stata ed è sostenuta da chi ritiene che in epoca romana esistessero nel territorio dei posti di controllo e di guardia sulla via Traiana.
Luoghi di interesse ed attività a Bisceglie
- La Concattedrale di San Pietro Apostolo: edificata fra il 1073 e il 1295, è una costruzione romanico pugliese. L’edificio, orientato secondo l’asse est-ovest, si sviluppa su una pianta longitudinale a tre navate, tre absidi non denunciate all’esterno della parete muraria e un transetto su cripta.
- La Chiesa di San Adoeno: edificata nel 1074 all’interno delle mura, dopo la Cattedrale, è la chiesa più antica di Bisceglie. È una delle chiese italiane di più diretta filiazione francese. Le origini, ravvisabili nella denominazione Sant’Adoeno o Sant’Audoeno (Saint Ouen) vescovo di Rouen, sono collegate ai soldati conquistatori Normanni. L’abbaziaconserva una piccola reliquia del Santo, proveniente dalla Normandia.
- La Chiesa di San Matteo: edificata nel 1090, durante l’episcopato del vescovo Mancusio. Nel 1099 fu concessa dal vescovo Stefano alle famiglie dei casali di Sagina e Giano, rifugiatesi nella città di Bisceglie a causa delle incursioni dei Saraceni.
- Il Palazzo San Domenico: sede del Municipio già dal 1809 quando venne confiscato ai frati domenicani. Il palazzo si imponeva e si impone nel paesaggio con la sua mole e con le caratteristiche logge che si elevano su due livelli di epoca successiva al periodo di fondazione.
- Il Palazzo Tupputi: fatto edificare verso la seconda metà del XVI secolo con molta probabilità dalla famiglia Frisari, di origini salernitane, che ricoprì importanti incarichi pubblici a Bisceglie. L’edificio è da ritenersi una delle opere più interessanti dell’architettura rinascimentale in loco.
Piatti tipici di Bisceglie
La cucina tradizionale biscegliese è in perfetto equilibrio tra terra e mare. I piatti tipici sono: ceci e cavatelli; ceci e pasta; cime con strascinati (orecchiette) e cardi (piante di carciofi lessate e cucinate in brodo con l’uovo); cime e strascinati assése; patate, cozze e cocozze al forno; sevéirchie de checòzze e chechezzéidde mbregatorie; ciammarechéidde cu premedòle; l’arancia rotta all’acqua; lo sfricone; l’acquasale, la cialdédde; strascinati e cime di rapa; pane, pomodoro, olio e sale. Completano queste pietanze: il pesce, servito in tutte le salse, tra cui quello servito alla griglia e “u ciambotte”, ma anche prelibatezze marinare come alici marinate, ricci, piccoli polpi e seppioline crude condite con limone e olio e cozze crude oppure cotte; le braciole e l’arrosto di castrato; le gnimbredde. Tra la frutta, primeggiano le ciliege di Bisceglie, l’uva da tavola del genere “baresana” (detta anche turchesca o lattuario bianco), l’uva “regina” e l’uva “cardinale”.