Campionato mondiale degli artigiani: a novembre, le finali in Italia

In ogni azienda, anche industriale, meccanizzata, digitalizzata, sono sempre le “skills”, le competenze dei lavoratori a fare la differenza, ancora di più nelle botteghe artigiane. Le WorldSkills Competition, campionato mondiale degli artigiani sono “gare di abilità di mestiere”, il cui obiettivo è mettere alla prova le competenze dei lavoratori più qualificati, campioni che non sono atleti ma sono molto abili con la testa e con le mani. Alcune fasi finali del campionato mondiale degli artigiani si svolgeranno ad inizio novembre in Italia, a Bolzano. A causa del Covid-19 e della rigida politica attuata in Cina per combatterlo, è stato impossibile ospitare i campionati mondiali dei mestieri previsti a Shangai nel 2021. I Paesi membri delle WorldSkills, però, non hanno rinunciato allo svolgimento del campionato ed hanno dato vita alla “WorldSkills Competition 2022 Special Edition” che è itinerante e si disputa in varie città del mondo. E così, i giovani artigiani, allenatisi per mesi, hanno la possibilità di mettere in risalto le proprie abilità: 61 gare in 12 settimane con 1.013 artigiani di tutto il mondo. Il team italiano è composto da 12 giovani che partecipano in 11 diverse categorie tra le quali: costruzioni in mattoni, estetica, falegnameria, grafica multimediale, riparazione di autoveicoli e tecnologie della moda.

Dal 3 al 6 novembre 2022, Bolzano accoglierà le competizioni finali delle WorldSkills delle categorie piastrellisti e pittori nell’ambito della Fiera d’Autunno, in cui “giocheranno”, in casa, due giovani artigiani. Saranno attesi centinaia di ospiti dall’estero e, inoltre, si darà vita a un vero e proprio festival dell’eccellenza, delle competenze e delle abilità migliori nel Quartiere di Fiera di Bolzano. L’Italia partecipa a questi campionati dal 2014 ed ogni volta porta a casa diverse medaglie, in varie specialità.

La WorldSkills Competition non è l’unica competizione internazionale dedicata ai mestieri perché ci sono campionati specifici dedicati per es. ai pizzaioli, ai pasticcieri, ai parrucchieri. Si tratta di iniziative importanti che servono a promuovere l’artigianato in particolare tra i giovani, il che è fondamentale per il nostro Paese di grande tradizione artigiana. Tuttavia, negli ultimi anni l’artigianato attrae sempre meno ragazzi: in dieci anni si sono perse 28mila imprese di under 30, diminuite del 41,9% rispetto al 2011. Ciò è in parte dovuto alla difficoltà di ricambio generazionale, all’arrivo della pandemia e alla globalizzazione. Una inversione di tendenza pare esserci stata ad inizio 2022 ma è fondamentale la convivenza tra artigianato e innovazione, anche per attrarre nuovi giovani che comunque vengono spinti verso quelle
attività di cui si parla di più sui media. Prima erano veline e calciatori oggi, con i social che occupano gli spazi mediatici e la nostra attenzione, tanti vorrebbero fare gli “influencer”.

Probabilmente per indirizzare i ragazzi verso certe tipologie di lavoro bisogna accrescerne l’appeal. Ed infatti con l’esplosione delle trasmissioni dedicate agli chef, molti studenti si sono mossi verso la ristorazione e gli istituti alberghieri sono strapieni, a differenza delle altre tipologie di scuole superiori, che invece sono in difficoltà con le iscrizioni. L’effetto Master Chef potrebbe servire ad alimentare altre nobili professioni.

Di questi ed altri argomenti hanno parlato Luca Iovine e Raoul nella rubrica “Economia per tutti”.

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