In un’intervista al Corriere della Sera Bergamo, Ivan Cattaneo racconta il suo percorso artistico e personale in occasione dell’uscita di Due.I, la sua nuova opera sperimentale in formato fisico che sarà disponibile da domani.
L’artista milanese presenta un lavoro in due parti: da un lato, “Titanic-Orkestra”, concept album che esplora la vicenda del transatlantico attraverso 24 personaggi immaginari, con due cd e un dvd di videoarte; dall’altro, “Un mammifero che canta”, in cui Cattaneo si racconta tra poesie, racconti, aforismi, fotografie e pittura, completato da altri due cd con brani storici e successi revival.
Il Titanic come metafora
Interrogato sul perché abbia scelto il Titanic come tema, Cattaneo spiega: «Era la nave più potente del mondo, simbolo dell’uomo moderno immerso nel telefonino, che ha perso l’orizzonte e le capacità dell’anima. In contrapposizione, la natura rappresenta il mio modo umile di affermare chi sono».
Nei brani della prima parte si trasforma in Cat-Ivan, maestro di cerimonia, dedicando a ciascun personaggio una canzone, un ritratto e un video. Il suo preferito? «Gustav von Aschenbach, il gay ottocentesco di “Morte a Venezia”, che sul Titanic non salirà. Un personaggio che non poteva rivelare la sua essenza».
Diritti civili e coming out
Cattaneo riflette anche sulla società e sui diritti civili: «La politica va per i cavoli suoi. I diritti civili appartengono all’umanità. Io sono stato il primo cantante a fare coming out. Non è stato facile, ero inconsapevole e incosciente, ma non potevo essere altrimenti».
Il primo singolo estratto, “Saffo Love”, celebra l’amore tra donne: «È un omaggio alla fascinazione del mondo gay femminile. Le donne hanno relazioni più durature, mentre gli uomini restano cacciatori».
Tra i nuovi brani spicca “Una lebbra a pois”, dedicata ironicamente a sé stesso e ispirata al lavoro di Lelio Luttazzi: «Mina la cantò prima, ma la mia versione ha avuto più successo».
Riflessioni sulla vita
Sulla vita e sull’arte, dice: «Guardo i concerti come grandi karaoke: tutti cantano bene, ma la personalità distingue davvero un artista. Battisti, Jovanotti, Madonna: non sono le voci a renderli unici, ma ciò che portano di sé».
Riguardo alla morte, Cattaneo confessa: «Non ci accorgeremo di morire, ci riuniremo con tutto, come una goccia che torna all’oceano».
Con Due.I, Ivan Cattaneo propone un viaggio multimediale che fonde musica, arte e autobiografia, confermando il suo ruolo di innovatore e sperimentatore nel panorama musicale italiano.
 
 
 

 
 
 
