Giorgio Armani, scomparso recentemente, lascia un’eredità non solo artistica ma anche familiare. Senza coniuge né figli, lo stilista aveva tre nipoti: Silvana e Roberta, figlie del fratello Sergio, e Andrea Camerana, figlio della sorella Rosanna. Questi familiari hanno avuto ruoli significativi all’interno dell’azienda e sono stati al suo fianco negli ultimi giorni.
Silvana e Roberta Armani: le nipoti impegnate nell’azienda
Silvana e Roberta Armani sono le figlie del fratello maggiore di Giorgio, Sergio, scomparso anni fa. Entrambe hanno intrapreso carriere all’interno del gruppo Armani. Silvana ha ricoperto il ruolo di direttrice creativa della linea donna, mentre Roberta si è occupata delle relazioni esterne, in particolare con le celebrità. La loro presenza nel consiglio di amministrazione dell’azienda testimonia l’importanza attribuita da Giorgio alla continuità familiare nella gestione del suo impero.
Andrea Camerana: il nipote con legami illustri
Andrea Camerana, nato nel 1970, è figlio di Rosanna Armani e Carlo Camerana. Da parte paterna, è pronipote del fondatore della Fiat, Giovanni Agnelli, e cugino di Giovanni e Umberto Agnelli. All’interno del gruppo Armani, Andrea ha ricoperto ruoli di rilievo, tra cui direttore delle licenze e membro dell’ufficio di presidenza. Nel 2014 ha lasciato gli incarichi operativi, mantenendo però la sua posizione nel consiglio di amministrazione. La sua figura rappresenta un ponte tra la tradizione familiare e le dinamiche aziendali, incarnando i valori di misura e responsabilità cari allo zio Giorgio.
La successione e il futuro del gruppo Armani
Giorgio Armani aveva pianificato attentamente la successione del suo impero. Nel 2016, ha annunciato la creazione di una fondazione con l’obiettivo di garantire l’indipendenza e la continuità dell’azienda. I nipoti Silvana, Roberta e Andrea, insieme alla sorella Rosanna e al fidato collaboratore Leo Dell’Orco, siedono nel consiglio di amministrazione. Armani ha sempre sottolineato l’importanza di non lasciare alla famiglia la gestione diretta di un gruppo così grande, preferendo una struttura che garantisse stabilità e sviluppo nel tempo.
