La seconda stagione di “The Last of Us”, in uscita il 14 aprile 2025, proseguirà la narrazione post-apocalittica che ha conquistato pubblico e critica nella sua prima iterazione. Basata sul videogioco “The Last of Us Part II” del 2020, questa stagione riprende le vicende di Joel (Pedro Pascal) ed Ellie (Bella Ramsey) cinque anni dopo gli eventi precedenti, introducendo nuovi personaggi e tematiche complesse.
Trama e sviluppo dei personaggi
Joel ed Ellie vivono ora nella comunità fortificata di Jackson, in Wyoming, un raro baluardo di normalità in un’America ancora dilaniata dal collasso civile e dalla minaccia infetta. Ma la calma è solo apparente: sotto la superficie serpeggiano tensioni emotive, verità non dette e un passato che continua a mordere. Ellie è cresciuta. È diventata una giovane donna in cerca di se stessa, di un’identità oltre il trauma e la sopravvivenza. Tuttavia, ciò che Joel ha fatto per lei – quel gesto estremo nel finale della prima stagione, nel quale ha sacrificato il possibile antidoto all’infezione pur di salvarla – grava pesantemente sulla loro relazione. Nonostante il legame profondo tra i due, la fiducia è incrinata da un silenzio che rischia di farli allontanare. Il racconto si complica quando un nuovo personaggio entra in scena: Abby Anderson, interpretata con intensità da Kaitlyn Dever. Addestrata, risoluta, feroce, Abby è legata al passato di Joel più di quanto lui stesso possa immaginare. La sua storia si intreccia con quella di Ellie in un crescendo di vendetta, dolore e ambiguità morale che trasforma radicalmente la struttura narrativa. A differenza della prima stagione, lineare e fortemente focalizzata sul binomio Joel-Ellie, questa nuova tranche di episodi adotta una costruzione più stratificata, alternando prospettive, giocando con i salti temporali e offrendo al pubblico uno sguardo più ampio sull’umanità sopravvissuta all’apocalisse. La storia non si limita a raccontare una vendetta: la esplora, la destruttura, la problematizza. Ellie, spinta da un desiderio ossessivo di giustizia, si ritrova ad attraversare una linea sottile tra eroe e antagonista, in un arco narrativo che non risparmia momenti brutali ma profondamente umani. La trama della seconda stagione è dunque un viaggio interiore e fisico, una parabola sulla colpa, sul perdono e sul peso delle scelte. Se la prima stagione era un racconto sull’amore – potente, imperfetto, salvifico – la seconda si concentra sul suo opposto: l’odio, il rancore, la vendetta. E lo fa senza moralismi, lasciando che sia lo spettatore a tirare le fila di un racconto che, come nella vita, non ha sempre un giusto e uno sbagliato. In questo nuovo capitolo, The Last of Us evolve da storia di sopravvivenza a tragedia shakespeariana in chiave post-apocalittica, in cui i mostri peggiori non sono quelli infetti, ma quelli che portiamo dentro.
Tematiche e atmosfera
Questa stagione esplora profondamente i temi della giustizia e della vendetta, ponendo i personaggi di fronte a dilemmi etici complessi. L’atmosfera rimane cupa e intensa, con paesaggi post-apocalittici resi in modo visivamente impressionante. La violenza, sebbene presente, è utilizzata per sottolineare le difficoltà e le scelte morali dei protagonisti, piuttosto che per mero sensazionalismo.
Accoglienza critica
La seconda stagione ha ricevuto recensioni generalmente positive. Secondo Rotten Tomatoes, ha un indice di gradimento del 93% basato su 40 recensioni, con un punteggio medio di 8,4 su 10. Metacritic riporta un punteggio di 82 su 100, mentre “Meristation” hanno lodato la profondità emotiva e la fedeltà al materiale originale, sottolineando le interpretazioni convincenti del cast.
Produzione e regia
La regia, affidata a Craig Mazin e Neil Druckmann, co-creatori della serie, mantiene una coerenza stilistica con la stagione precedente, pur introducendo nuove sfumature narrative. Le riprese, effettuate nella Columbia Britannica tra febbraio e agosto 2024, contribuiscono a creare un’ambientazione immersiva e realistica.
La seconda stagione di “The Last of Us” si conferma come un’opera televisiva di alto livello, capace di esplorare tematiche profonde attraverso personaggi complessi e una narrazione coinvolgente. Pur affrontando sfide nell’adattare un materiale originale denso e articolato, la serie riesce a mantenere un equilibrio tra fedeltà al videogioco e innovazione narrativa, offrendo al pubblico un’esperienza emotivamente intensa e riflessiva.