Piero Chiambretti: tutto sul suo nuovo programma: “Fin che la barca va”

Piero Chiambretti e il ritorno in televisione con un format innovativo e nostalgico.

Piero Chiambretti, noto per la sua capacità di innovare nel panorama televisivo italiano, è tornato sul piccolo schermo con un nuovo programma intitolato “Fin che la barca va”. La trasmissione, che ha debuttato il 10 marzo su Rai 3, va in onda quotidianamente alle 20:15 e prevede una durata complessiva di 25 puntate.

Il concept del programma

“Fin che la barca va” trae ispirazione dalla celebre canzone di Orietta Berti del 1971. In questo format, Chiambretti assume il ruolo di “traghettatore” e conduce interviste mentre naviga sul fiume Tevere a bordo della motonave “Livia Drusilla”, nei pressi di Castel Sant’Angelo. Ogni puntata ospita personaggi di spicco del mondo dello spettacolo, del giornalismo, della cultura, della politica e dello sport, con i quali il conduttore affronta temi di attualità e riflessioni sulla società contemporanea. Il claim della trasmissione, “siamo tutti nella stessa barca”, sottolinea l’intento di creare un dialogo inclusivo e condiviso sulle sfide attuali.

Struttura e contenuti

Ogni episodio si apre con la lettura del bollettino meteo dell’Aeronautica Militare Italiana, preparando simbolicamente alla “navigazione” tematica che seguirà. Gli ospiti vengono introdotti attraverso una “Carta d’imbarco” che ripercorre la loro carriera, fornendo al pubblico un contesto dettagliato. Durante la navigazione, Chiambretti pone domande incisive e stimolanti, stimolando discussioni su questioni attuali e culturali. Il programma include anche segmenti come “Taxi Populi”, in cui vengono raccolte opinioni dalla gente comune, e l’utilizzo di materiali d’archivio delle Teche Rai per evidenziare i cambiamenti nei costumi e nella società. La puntata si conclude con il suono della sirena della motonave, segnando la fine del viaggio quotidiano.

Produzione e regia

Realizzato dalla Direzione Intrattenimento Prime Time della Rai e dal Centro di Produzione TV di Roma, il programma è diretto da Piergiorgio Camilli. La scelta di ambientare le interviste sul Tevere offre una scenografia naturale e suggestiva, valorizzando la bellezza di Roma e creando un’atmosfera unica per le conversazioni. In caso di condizioni meteorologiche avverse, come accaduto il 14 e il 19 marzo, le puntate sono state registrate dal Ponte Cavour.

Accoglienza e critiche

Il programma ha suscitato diverse reazioni tra il pubblico e la critica. Secondo “Avvenire”, Chiambretti, con questo nuovo format, “esce dagli studi per tornare all’aperto, ma non più alla strada, che ha fatto la sua fortuna iniziale, bensì al fiume, in navigazione sul Tevere e per di più materialmente e simbolicamente controcorrente”. Tuttavia, alcune recensioni hanno sottolineato che, nonostante l’ambientazione innovativa, il contenuto delle interviste rimane in linea con lo stile tradizionale del conduttore, senza apportare significative novità.

Dichiarazioni di Chiambretti

In un’intervista rilasciata a “TVBlog” Chiambretti ha espresso entusiasmo per questo nuovo progetto, dichiarando: “Cominciai tanto tempo fa a Rai 3 realizzando programmi in strada e mi piacerebbe terminare con trasmissioni on the road”. Ha inoltre evidenziato l’importanza dell’improvvisazione nel suo stile di conduzione, affermando: “Nei miei programmi non cerco una verità assoluta. Mi diverto a creare momenti di spettacolo: e se le risposte dei miei ospiti sono anche migliori delle mie domande, il mio lavoro può dirsi riuscito”.

“Fin che la barca va” rappresenta un ulteriore tassello nella carriera di Piero Chiambretti, confermando la sua propensione a sperimentare nuovi format e ambientazioni per coinvolgere il pubblico in riflessioni sull’attualità. Navigando letteralmente controcorrente sul Tevere, il programma offre uno spazio di dialogo e confronto, arricchito dalla suggestiva cornice romana e dalla presenza di ospiti di rilievo.

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