Virginia Raffaele: “Far ridere è un superpotere, già da bimba facevo la buffona”

Virginia Raffaele racconta il suo rapporto con la comicità e risponde alle critiche di Belen Rodriguez.

Virginia Raffaele ha portato sul palco il suo universo con Samusà, uno spettacolo teatrale che ha incantato il pubblico e che il 26 marzo, con la regia televisiva di Riccardo Milani, arriva sul Nove.

L’infanzia e la scoperta della comicità

Virginia Raffaele ha raccontato in un’intervista a La Repubblica di aver scoperto il suo talento per la comicità fin da piccola. “Già da bimba facevo la buffona”, ha detto, ricordando come la sua inclinazione a far ridere gli altri fosse evidente sin dai primi anni di vita. Questo talento naturale l’ha portata a sviluppare una carriera di successo nel mondo dello spettacolo, dove è conosciuta per le sue imitazioni di personaggi famosi e per la sua capacità di intrattenere il pubblico con ironia e intelligenza. Da bambina, racconta, amava mettersi al centro dell’attenzione facendo la “buffona” per divertire familiari e amici. Cresciuta in un ambiente singolare, all’interno del Luneur, il luna park fondato dai nonni paterni a Roma negli anni ’50, Virginia ha sviluppato precocemente una spiccata inclinazione per l’intrattenimento. In un’intervista, ha ricordato un episodio significativo della sua infanzia: a soli tre anni, durante una festa organizzata dai genitori, salì su un palco improvvisato, prese il microfono e pronunciò una parola inappropriata, suscitando l’ilarità generale. “È stato un inizio molto rock’n’roll”, ha commentato ironicamente. “Un superpotere. La capacità di scaturire nell’altro la risata, è un cortocircuito magico interno. A tutti i livelli, parlo anche del barista che fa la battuta”, ha dichiarato durante l’intervista.

Le critiche di Belen Rodriguez

La sua carriera è costellata di imitazioni memorabili di personaggi pubblici, tra cui Belen Rodriguez. A proposito delle polemiche suscitate da questa parodia, Virginia ha affermato: “Se qualcuno soffre mi dispiace, ma ricordiamoci che esistono la satira, l’ironia, l’autoironia, la caricatura e la parodia. Forse era un suo periodo delicato. Credo di non aver offeso nessuno, le offese sono altre”.

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