L’annuncio dell’addio
I CCCP si preparano a chiudere definitivamente il loro percorso musicale con un’ultima serie di appuntamenti, annunciata ieri all’Arci Bellezza di Milano. Il primo evento è fissato per il 21 marzo al Teatro Valli di Reggio Emilia, dove verrà presentato in anteprima lo spettacolo audio e video tratto dal Gran Gala Punkettone, tenutosi nell’ottobre 2023. Il progetto sarà poi ufficialmente rilasciato il 28 marzo. L’addio definitivo arriverà con un tour che prenderà il via il 30 giugno dal Circo Massimo di Roma e toccherà altre cinque città italiane: il 3 luglio a Legnano, l’8 luglio a Napoli, il 12 luglio a Bari, il 18 luglio a Piazzola sul Brenta (Padova), il 24 luglio a Rimini e infine il 30 luglio a Taormina, per l’ultimo atto di una band che ha segnato la storia della musica italiana.
Il tour d’addio
Ferretti ha spiegato che il tour sarà un modo per salutare il pubblico e chiudere un capitolo importante della sua vita artistica. “Già questi sette concerti non sono semplici, non ho detto di no perché la mia volontà è indifferente, però c’è una questione di dignità di questi quattro esseri strepitosi sul palco. Le cose devono finire, ma per finire necessitano di una cerimonia”. Con un tono più leggero, poi, aggiunge di aver detto a Zamboni: “Se muoio sul palco è una figata, ma non fate cose patetiche, ricordatevi che siete i CCCP”. E racconta la risposta del compagno di band, Massimo Zamboni: “Sono buoni tutti a morire, più difficile è risorgere”. Un epitaffio perfetto per la band che ha sempre flirtato con l’estetica della caduta. E infatti conclude: “È cominciata tra le rovine di Roma e finisce tra quelle di Taormina”.
La dichiarazione di Zamboni
“Pensavamo che la musica potesse trasformare il mondo, abbiamo capito che le illusioni degli uomini fanno presto a crollare, ma se siamo ancora qui forse una speranza c’è. I Cccp sono nati sul palcoscenico e devono morire lì, perché sono una dimensione della musica da palcoscenico” ha dichiarato Zamboni. “L’altra volta i Cccp sono finiti così, per mancanza d’aria. Stavolta vogliamo farlo con un’adeguata cerimonia di commiato. Nelle società arcaiche, come nella Chiesa cattolica o nel partito comunista, finché c’è stato, le cerimonie sono essenziali”, ha concluso il chitarrista e compositore dei CCCP.