Nucleare, tempi dimezzati: il governo accelera sulla nuova energia atomica
Il ritorno dell’Italia al nucleare avrà tempi più rapidi del previsto. Il governo avrà 12 mesi, anziché 24, per adottare i decreti legislativi necessari a regolamentare il settore. È questa la principale novità del ddl Nucleare Sostenibile, approvato oggi dal Consiglio dei Ministri.
Obiettivi e strategie
L’accelerazione mira a rendere l’energia atomica un pilastro della strategia energetica nazionale. “Con il nucleare di ultima generazione, insieme alle rinnovabili, saremo in grado di raggiungere gli obiettivi della decarbonizzazione, garantendo la piena sicurezza energetica del Paese”, ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. “Così l’Italia è pronta ad affrontare le sfide del futuro”. Il governo punta sui piccoli reattori modulari (SMR), considerati più sicuri ed efficienti rispetto ai reattori tradizionali. L’obiettivo è vederli operativi all’inizio degli anni ’30. Tuttavia, ad oggi, si tratta di una tecnologia ancora in fase di sviluppo, un punto su cui insistono i critici del progetto.
Un dibattito aperto
La scelta del governo di accelerare sui tempi non mancherà di alimentare il confronto politico e scientifico. “Chiedo agli italiani di guardare a questo provvedimento con uno spirito propositivo e non pregiudiziale”, ha dichiarato il ministro degli Esteri e vice-premier Antonio Tajani. “Di fronte non c’è il vecchio nucleare del passato, ma una fonte innovativa”. L’Italia si avvia dunque verso un ritorno al nucleare, tra ambizioni, dubbi e un cronoprogramma che ora prevede tempi molto più serrati.
Le reazioni politiche e sociali
La decisione del governo ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, alcuni esponenti politici e industriali hanno accolto con favore la scelta, sottolineando i benefici economici e ambientali del nucleare. Dall’altro, diverse associazioni ambientaliste e alcuni partiti di opposizione hanno espresso preoccupazione per i rischi legati alla sicurezza e alla gestione delle scorie radioattive. “È un passo indietro per l’Italia”, ha dichiarato un portavoce di una delle principali organizzazioni ambientaliste, sottolineando i pericoli legati all’energia nucleare.
Prossimi passi e sfide future
Con l’approvazione del disegno di legge delega, il governo dovrà ora definire i dettagli operativi per la costruzione dei nuovi reattori. Questo include la scelta dei siti, la tecnologia da utilizzare e le modalità di finanziamento. Il governo sta valutando diverse opzioni per garantire la massima sicurezza e sostenibilità dei nuovi impianti. Tuttavia, le sfide non mancano, soprattutto per quanto riguarda l’accettazione sociale del nucleare e la gestione delle scorie. Il dibattito pubblico è destinato a intensificarsi nei prossimi mesi, mentre il governo lavora per attuare il piano energetico nazionale.