Francesco Gabbani: “In “Viva la vita” analizzo il fatto che forse non troveremo mai il senso della nostra esistenza”

Nella puntata di Dedikiss Marco e Raf hanno dato il benvenuto a Casa Kiss Kiss a Francesco Gabbani che è venuto a trovarci per dirci qualcosa in più sulla canzone che porta in gara al Festival di Sanremo.

Buon pomeriggio amici da Marco e Raf! Altro giro, altro ospite. Ora qui con noi c’è Francesco Gabbani. Ciao Francesco!

Ciao ragazzi e ciao a tutti gli amici di Radio Kiss Kiss!

Ci siamo visti un anno fa, quando tu eri ospite nella serata cover, dove ti esibivi con Fiorella Mannoia. E noi dicemmo, chissà…magari l’anno prossimo…

E poi…eccoci qua!

Ieri mi ha incuriosito la Rai. Prima che tu salissi sul palco ti hanno inquadrato e il tuo sguardo concentrato mi è arrivato, guardando dalla televisione. Che stavi pensando in quel momento, prima di scendere le scale?

Ve lo dico? È una cosa un po’ commovente. Stavo pensando a mio nonno Sergio, che non c’è più, perché uno dei primi ricordi di lui è a 4 anni, quando guardavamo il Festival di Sanremo. Mi ricordo che era il 1987 e in quell’anno mi piaceva un brano di Sergio Caputo che si chiamava Il Garibaldi innamorato. E io in quel momento forse ho piantato il mio primo seme di questo sogno di essere prima o poi dentro quell’acquario che vedevo. Quindi quando vado all’Ariston prima di entrare sul palco penso a quel momento e immagino di uscire e vedere dietro la telecamera io e mio nonno che stiamo guardando.

Bellissimo! Mantenere la lucidità non è facile…

Si tratta di avere questa connessione emozionale, un focus emozionale.

Invece a proposito della canzone che porti quest’anno, ho sentito che hai detto in conferenza stampa che è come se lei avesse scelto te per venire al Festival di Sanremo.

Sicuramente, perché ho sempre dichiarato che sarei tornato al Festival se era la canzone che mi ci portava. E così è successo. Stavo scrivendo da circa un anno e mezzo brani nuovi, anche pensando al mio prossimo album ed è uscita questa Viva la vita. Quando l’ho ascoltata e me la sono trovata davanti ho detto “Caspita…questo è il pezzo giusto per provare a tornare al Festival” perché credo che ben rappresenti un po’ il mio approccio alla vita in questa fase. Quindi si, è stata lei che mi ha fatto decidere di mandare il brano a Carlo per vedere se gli piaceva. Fortunatamente gli è piaciuto e mi ha messo nel cast!

C’è un particolare momento che ti ha ispirato nella scrittura di Viva la vita?

È una bella domanda alla quale non riesco a rispondere perché non c’è un momento particolare, ma credo che sia tutto nella frase del ritornello che dice “Viva la vita così come è”. È la conseguenza di un iter di analisi, nell’andare a trovare quello che cerchiamo tutti noi esseri umani, ovvero il senso della nostra esistenza. Non abbiamo una risposta precisa. Lo cerchiamo ancora e quindi è un po’ il risultato di questo. E il mio risultato in questa fase è quello di pensare che forse bisogna accettare il fatto che magari non lo sapremo mai qual è questo senso.

Ti stai divertendo?

Bella domanda! Perché uno pensa sempre al Festival e alla competizione. Io non lo faccio. Sono sull’onda della serenità, del divertimento e del flusso energetico positivo.

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