Giulia Steigerwalt al cinema con “Diva Futura”: Denise Capezza sarà Moana Pozzi

Giulia Steigerwalt parla del suo film "Diva Futura", un viaggio negli albori della pornografia italiana con un focus su Moana Pozzi e il ruolo delle donne.

Giulia Steigerwalt, regista e sceneggiatrice, presenta il suo nuovo film “Diva Futura”, un’opera che esplora l’industria della pornografia italiana degli anni ’80 attraverso figure iconiche come Moana Pozzi. La pellicola, ambientata in un periodo di grande trasformazione sociale e culturale, si propone di raccontare una realtà spesso fraintesa e di sfatare alcuni miti legati al mondo del cinema per adulti.

“Diva Futura”: Un viaggio negli anni ’80

“Diva Futura” si concentra su un periodo in cui la pornografia iniziava a emergere come fenomeno di massa in Italia. Giulia Steigerwalt spiega che il suo film vuole offrire uno sguardo nuovo su quell’epoca, mostrando come le donne non fossero semplicemente oggetti del desiderio, ma protagoniste consapevoli delle loro scelte. “Era un periodo in cui la pornografia non mortificava le donne, ma anzi, molte di loro la vedevano come un’opportunità di espressione e di affermazione personale”, ha dichiarato Steigerwalt. La regista sottolinea come il film si impegni a raccontare una storia autentica, lontana dai pregiudizi che spesso accompagnano questo genere cinematografico.

Moana Pozzi e le altre protagoniste

Nel film, Moana Pozzi è una delle figure centrali. Steigerwalt la descrive come una donna carismatica e rivoluzionaria, capace di rompere gli schemi e di affermarsi in un mondo dominato dagli uomini. “Moana è stata una pioniera, una figura che ha saputo usare la sua immagine per trasmettere messaggi di libertà e autodeterminazione”, afferma la regista. “Diva Futura” non si limita a raccontare la storia di Moana, ma esplora anche le vite di altre donne che hanno lavorato nell’industria, mettendo in luce le loro storie personali e professionali.

La sfida di raccontare una storia complessa

Giulia Steigerwalt ha affrontato diverse sfide nel realizzare “Diva Futura”, a partire dalla necessità di trattare un argomento delicato con rispetto e autenticità. “Volevo evitare i cliché e i giudizi morali”, spiega. “Il mio obiettivo era raccontare una storia umana, fatta di scelte, sogni e contraddizioni”. La regista ha lavorato a stretto contatto con attori e attrici per creare un ritratto realistico e sfaccettato dei personaggi, cercando di restituire la complessità di un’epoca e di un settore spesso stigmatizzati. “Diva Futura” vuole essere un omaggio a quelle donne che hanno contribuito a cambiare la percezione della sessualità in Italia, aprendo la strada a un dialogo più aperto e inclusivo.

“Diva Futura” si presenta quindi come un’opera che non solo racconta una parte importante della storia italiana, ma che invita anche a riflettere su temi di libertà e autodeterminazione femminile, attraverso il racconto di donne che hanno scelto di vivere la propria vita senza compromessi.

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