Sidney Sibilia: “Ho vissuto gli anni Novanta ed ho voluto rappresentarli in Hanno ucciso l’Uomo Ragno”

In Stasera che serie Lucilla ha avuto in collegamento telefonico il regista Sidney Sibilia, con il quale ha parlato della conclusione della serie tv Hanno ucciso l’uomo ragno – La leggendaria storia degli 883.

Ieri 1° novembre c’è stato il finale di stagione della serie tv Hanno ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883 che trovate su Sky e Now TV. Dobbiamo commentare questa grande serata insieme al regista e creatore della serie Sidney Sibilia. Buongiorno Sidney!

Ciao, buongiorno. Come va?

Va benissimo, soprattutto perché hai sfornato questa creatura fantastica che è la serie tv sulla storia degli 883. Ci hai fatti appassionare tantissimo. Non solo alla storia degli 883, ma anche agli anni Novanta.

Beh si, era tutta immersa negli anni Novanta. Io fieramente li ho vissuti da testimone oculare e in quanto tale li rappresentiamo come li ho vissuti io. Anche se sono di Salerno, però abbiamo fatto un mix di come potevano essere quelli a Pavia.

E mi chiedo quanto ci hai messo a mettere insieme tutto il materiale per la serie che racconta una storia verissima, ma su Google vanno tutti a cercare riferimenti per capire cosa e vero e cosa no.

Non me lo aspettavo! C’è un vero fanatismo. In alcuni casi sono errori e ci hanno “sgamato”. Poi ci sono altri aspetti romanzati e riassunti perché la vita vera è lunghissima. Avevamo 8 episodi e dovevamo un po’ comprimere le cose. E quindi abbiamo accorciato alcune date e anticipato alcuni eventi perché sennò era troppo diluito. E comunque hanno sgamato tutto. Ci sono degli esegeti degli 883 in giro che è qualcosa di straordinario. Poi ti chiedi perché vanno così bene alcune serie. Proprio grazie a queste persone e Max Pezzali ha una quantità di fan che è spropositata. Non me lo aspettavo nemmeno io.

Tu hai lavorato con tantissimi attori. Se dovessi mettere insieme il dream team cinematografico per te quale sarebbe?

Ma ogni attore ha una sua caratteristica. Sono stato molto contento e molto fortunato perché ho lavorato con degli attori straordinari, compresi Elia e Matteo, due attori di rara tecnica. Era un ruolo difficilissimo, spinosissimo perché si poteva cascare nella macchietta, creando un’imitazione. Invece loro lo fanno rubando l’anima al personaggio, senza però eccedere perché sono loro rappresentati, ma la gente deve anche un po’ dimenticare chi sono realmente e appassionarsi alla storia, altrimenti diventa una storia documentaristica sugli 883. Quindi sono stati di una bravura incredibile. Sono loro il mio dream team, Elia e Matteo.

Adesso però è il momento delle tre serie must watch consigliate da Sidney Sibilia.

Io guardo serie da sempre. Quelle che mi hanno più cambiato sono Lost, che ha modificato lo standard, Beverly Hills 90210 e I ragazzi della terza C.

C’è sempre qualcosa di corale nelle tue scelte…

I ragazzi della terza C è una serie italiana stupenda che faceva ridere. Beverly 90210 è generazionale e Lost ha cambiato il genere e ci ha portato nella serie tv come quella di oggi, anche con la prima fruizione su Internet.

Direi che sono tre chicche da recuperare…Pensa che Beverly Hills mia madre me la vietava, pensando che fosse troppo per me e andavo a vederla a casa delle mie amiche.

In realtà non era per niente spinta, anzi molto casta. Dava importanza all’amore ed era anche educativa per certi versi. E poi in ogni puntata si parlava di problemi sociali dell’epoca. Tutti i personaggi sopravvissuti a sfortune varie, però in modo educativo!

È vero! Guardandola oggi, col senno di poi e con un riferimento come Euphoria, eravamo super tutelati. Insomma, da riguardare. Grazie mille Sidney!

Ciao e grazie!

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