Gigi D’Alessio: “La musica è diventata una gara a chi fa più numeri”

Oggi in Stasera che serie Lucilla ha ospitato in diretta Gigi D’Alessio per farsi dare qualche consiglio sulle serie tv e parlare del prossimo tour in partenza.

È stato già ospite di Max e Max, ma è tornato anche qui a Stasera che serie. È con noi Gigi D’Alessio!

Eccomi qua!

È cominciato ufficialmente il tuo tour a Piazza del Plebiscito, uno spettacolo fantastico. Tu sicuro hai poco tempo per vedere le serie, ma se c’è qualche show che vuoi consigliare o qualcosa che stai guardando in questo periodo puoi dirlo.

Adesso è un periodo molto impegnato tra i concerti in Piazza del Plebiscito, il disco appena uscito e il tour. Diciamo che a malapena riesco a vedere qualche telegiornale per informarmi di quello che succede in Italia e nel mondo. Ci sono serie che sono inquietanti, altre che ti aprono la mente o che ti rilassano. Io poi sono il tipo che, se so di non avere molto tempo per finire la serie, mi metto lì alle 8 di sera e finisco alle 6 del mattino.

Ah fai binge-watching?

Si, esatto. Però ti posso dire che le serie aiutano e fanno capire tante cose. È come leggere un libro. Uno leggendo impara tante cose, un linguaggio diverso, entri e diventi tu protagonista. Non vedi la vita di un altro, vedi la tua vita. Le serie sono belle, ma devi avere il tempo.

Mi hai detto a microfoni spenti di avere visto Squid Game, ma non è stata una delle tue preferite…

No, mi mette l’ansia.

Quindi le serie tv sono una specie di lente d’ingrandimento sulla società?

Si, però credo che quando si fa vedere un’estrema violenza nelle serie, non fa bene perché se non ci pensi e non l’hai mai vista, quando la vedi poi ti si sblocca qualcosa. Anche sui social, gira di tutto. Noi dovevamo gestire la rete, ma è lei che gestisce noi.

Siamo in periodo di biopic. L’ultimo uscito è quello su Rocco Siffredi che si chiama Supersex. Se ci fosse un biopic su di te, cioè una serie che racconta la vita di Gigi D’Alessio, quale sarebbe il titolo?

Credo Uno come te perché non mi sono mai sentito superiore a nessuno. Anche se vieni osannato e acclamato, non si riesce mai a restituire tutto l’amore che si riceve. Io mi sono impegnato, stavo 8 ore al giorno sul pianoforte, ma non sempre quando fai sacrifici arrivano le soddisfazioni. Ma ci devi credere sempre. La mia fortuna è che la mia passione è diventato il mio lavoro. Quindi non sento la stanchezza.

È bellissimo che tu abbia mantenuto questa purezza d’animo che forse si sposa bene con il tuo amore per la musica.

Perché tutto è stato costruito passo dopo passo. Io dico sempre che i pilastri della vita li puoi mettere sulla sabbia o sulla roccia. È inevitabile che se li metti sulla sabbia alla prima mareggiata se li porta via. I pilastri della vita significa senza corsie preferenziale e costruire tutto da zero. Invece oggi si corre troppo e si perde il primo pezzo, quello dei pilastri. Vedo colleghi che se fanno mille streaming in meno vanno in depressione. È diventata una gara e stiamo tutti a guardare i numeri. Viviamo la stessa vita dallo smartphone, come anche ai concerti. Guardate un tramonto con gli occhi, emozionatevi! Tornando a prima, quando inizi un percorso da zero e man mano vedi che stai costruendo qualcosa, tornare indietro non ti fa paura perché sai già di che si tratta.

Certo, lo hai già vissuto, lo hai affrontato e sei andato avanti. Direi a questo punto che c’è abbastanza materiale per girare una serie! Ultima domanda: recentemente stanno tutti recuperando la musica del passato. Un tuo disco che vorresti facesse lo stesso iter?

Difficile decidere, ho scritto talmente tanto. Forse ti direi Fra, la canzone scritta per mio figlio, potrebbe essere un pezzo da colonna sonora.

Gigi, grazie di essere stato con me! E in bocca al lupo per questo fantastico tour!

Grazie a te e crepi!

le ultime news