Raoul Bova si racconta: “Il destino di campione di nuoto si è infranto sotto il peso delle aspettative mie e di mio padre”

Raoul Bova è ancora uno degli attori più amati ed apprezzati della televisione italiana e in occasione del Marateale, il Festival del cinema della Basilicata, si è confessato ai microfoni dell’Ansa. In questa intervista ha ripercorso la propria carriera ed ha parlato dei prossimi impegni lavorativi che lo attendono.

Infatti, l’artista romano ha raccontato di come il cinema lo abbia in qualche modo salvato dalle pressanti aspettative della carriera da nuotatore che lo attendeva da giovane: “Il destino che avevo progettato, quello di campione di nuoto si è infranto sotto il peso di tutte quelle aspettative mie, di mio padre, del mio allenatore. Avevo bisogno di supporto più morale che fisico, la voglia di gareggiare era un’ossessione, soffrivo il giudizio, quell’ansia incredibile. Era una gabbia dalla quale scappare, ma avevo paura di deludere soprattutto mio padre”.

Invece tra poco lo vedremo sugli schermi Netflix in Emily in Paris 4, nel quale interpreta Giancarlo, un regista pubblicitario italiano: “Ho fatto la prova costumi a Parigi in un contesto produttivo gigante e però curatissimo. Poi le riprese a Roma. La prima scena? A letto con Philippine Leroy-Beaulieu, la boss Sylvie dell’agenzia, così tanto per rompere il ghiaccio”.

Nel corso dell’intervista Raoul Bova risponde in maniera scherzosa anche alla classica domanda sul dover fare i conti con la bellezza: “Se ancora mi si fa questa domanda che era un classico 15 anni fa, ringrazio commosso”.

Per quanto riguarda poi il futuro ha le idee abbastanza chiare: “Fare questo lavoro bene, con responsabilità ma senza paura. Con le aspettative ho chiuso: diventano un carico di cento chili sulle spalle e poi viene il mal di schiena”.

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