Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato la disponibilità a negoziare con la Russia in Svizzera, Austria o Turchia. Nella notte, secondo fonti ucraine, sono stati lanciati 40 missili e 574 droni contro il territorio ucraino. Da Mosca, però, non arrivano segnali di apertura.
Zelensky apre a nuove sedi per i negoziati
Il presidente Zelensky ha detto: «Ok a Svizzera, Austria o Turchia come sedi per una trattativa. Ma da Mosca ancora nessun segnale». L’Ucraina sarebbe pronta a valutare qualsiasi proposta concreta che possa portare a un dialogo, purché ci sia una reale volontà da parte della Russia di sedersi al tavolo. Il presidente ucraino ha sottolineato che la scelta della sede non rappresenta un ostacolo, ma che il vero problema resta la mancanza di risposte da parte di Mosca.
Attacchi notturni su larga scala
Nella notte tra il 20 e il 21 agosto, secondo fonti ucraine, la Russia avrebbe lanciato 40 missili e 574 droni contro diverse regioni dell’Ucraina. Le autorità di Kiev hanno riferito che la maggior parte dei droni sarebbe stata abbattuta dalla difesa aerea, ma alcuni avrebbero colpito infrastrutture civili e causato danni. Non sono stati forniti dettagli precisi sul numero delle vittime o sull’entità dei danni materiali. Le sirene antiaeree sono risuonate in numerose città, costringendo la popolazione a rifugiarsi nei bunker.
Nessun segnale da Mosca
Secondo Zelensky, «da Mosca ancora nessun segnale». Il presidente ucraino ha ribadito che il governo di Kiev resta aperto al dialogo, ma che finora non ci sono stati riscontri concreti da parte russa. La posizione del Cremlino resterebbe ferma sulla necessità di condizioni preliminari prima di qualsiasi trattativa. Il ministro degli Esteri russo Lavrov ha dichiarato che «è inutile discutere senza la Russia».