La proposta di Zappi: Arbitri nel codice penale
Il presidente dell’Associazione Italiana Arbitri (AIA), Antonio Zappi, ha lanciato una proposta significativa durante un’intervista a Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1. Zappi ha sottolineato la necessità di includere la figura dell’arbitro nel codice penale italiano, precisamente nel 583 quater comma 2. “È in corso una interlocuzione politica. La violenza contro gli arbitri già viene contrastata ma l’ordinamento sportivo fatica”, ha dichiarato Zappi. Secondo il presidente dell’AIA, l’inserimento degli arbitri nel codice penale potrebbe rappresentare un passo avanti nella lotta contro la violenza nei loro confronti.
Dialogo con il Governo
Zappi ha rivelato che sono in corso discussioni politiche per affrontare il problema della violenza contro gli arbitri. “Stiamo sostenendo una interlocuzione politica: abbiamo ottenuto ascolto dal ministro Abodi”, ha affermato. Questa collaborazione con il governo potrebbe portare a cambiamenti significativi nella legislazione italiana, con l’obiettivo di garantire maggiore protezione agli arbitri durante lo svolgimento delle loro funzioni. L’inclusione nel codice penale, secondo Zappi, potrebbe essere una soluzione efficace per dissuadere comportamenti violenti nei confronti dei direttori di gara.
Il caso di Diego Alfonsetti
Durante l’intervista, Zappi ha espresso preoccupazione per la sorte di Diego Alfonsetti, un giovane arbitro coinvolto nel derby di Roma. “Spero che il Governo abbia realmente a cuore la sorte di Diego Alfonsetti, il ragazzo ieri schierato al derby di Roma al fianco dei nostri arbitri”, ha aggiunto Zappi. Questo episodio sottolinea l’urgenza di adottare misure più severe per proteggere gli arbitri, specialmente i più giovani, che si trovano spesso ad affrontare situazioni di rischio durante le partite di calcio. La proposta di Zappi mira a creare un ambiente più sicuro per tutti coloro che operano nel mondo del calcio, garantendo che la violenza non rimanga impunita.
