Cresce la paura tra i turisti
Negli ultimi mesi, le dogane degli Stati Uniti sono diventate un incubo per molti turisti. Un numero crescente di viaggiatori viene respinto, trattenuto in manette o addirittura inviato nei centri di detenzione. Questo fenomeno ha generato un clima di paura tra i turisti, che temono di essere fermati senza motivo apparente. “Non mi aspettavo di essere trattato come un criminale”, ha dichiarato un turista italiano che ha vissuto un’esperienza simile. Le autorità statunitensi, tuttavia, sostengono che queste misure siano necessarie per garantire la sicurezza nazionale.
Calo delle prenotazioni
L’aumento dei respingimenti alle dogane ha avuto un impatto significativo sul settore turistico. Le prenotazioni verso gli Stati Uniti sono in calo, con molti viaggiatori che preferiscono destinazioni considerate più sicure. Gli operatori turistici hanno espresso preoccupazione per questa tendenza, sottolineando che potrebbe avere conseguenze economiche rilevanti. “Stiamo già vedendo un calo delle prenotazioni per la prossima stagione estiva”, ha affermato un agente di viaggio. Le compagnie aeree e gli hotel stanno cercando di correre ai ripari, offrendo promozioni e pacchetti speciali per attirare nuovamente i turisti. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, sempre più viaggiatori diretti negli Stati Uniti stanno iniziando a valutare l’opportunità di posticipare o addirittura cancellare il loro volo. La questione sarà al centro del dibattito nella prossima riunione dell’organizzazione che rappresenta gli aeroporti, ma al momento le compagnie aeree assicurano che il nuovo approccio più rigido ai controlli doganali statunitensi non ha ancora avuto un impatto significativo sulle prenotazioni. Tuttavia, cresce il timore che molti turisti possano presto optare per mete alternative. Secondo le proiezioni di Tourism Economics, i viaggi internazionali verso gli Stati Uniti subiranno una contrazione del 5% nel corso del 2025, un calo attribuito a politiche restrittive e a una retorica divisiva da parte dell’amministrazione Trump. Questa tendenza potrebbe tradursi in una perdita di circa 64 miliardi di dollari per il settore turistico. Un’analisi del quotidiano milanese, basata sui dati del Dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti, evidenzia che nei primi due mesi del 2025 si è già registrato un calo degli arrivi internazionali rispetto allo stesso periodo del 2024. In particolare, gli ingressi dall’Italia sono diminuiti del 9,5%, quelli dalla Francia del 6% e quelli dalla Germania del 7%.
Le reazioni delle autorità
Le autorità statunitensi hanno risposto alle critiche sostenendo che le misure adottate sono in linea con le politiche di sicurezza nazionale. “La sicurezza dei nostri confini è una priorità”, ha dichiarato un portavoce del Dipartimento per la Sicurezza Interna. Tuttavia, le associazioni per i diritti civili hanno sollevato preoccupazioni riguardo ai metodi utilizzati, definendoli eccessivi e discriminatori. Alcuni esperti suggeriscono che una maggiore trasparenza e comunicazione potrebbero aiutare a ridurre le tensioni e migliorare l’esperienza dei viaggiatori. Nel frattempo, i turisti continuano a valutare con attenzione le loro opzioni prima di decidere di visitare gli Stati Uniti.