Sono passati quasi cinque anni dalla morte di Stefano D’Orazio, storico batterista dei Pooh, ma il suo ricordo continua a suscitare emozioni contrastanti. A distanza di tempo, sua moglie Tiziana Giardoni ha deciso di rivelare alcuni aspetti dolorosi della sua vita privata, mettendo a nudo le difficoltà emotive e psicologiche che il musicista ha dovuto affrontare negli ultimi anni della sua vita.
In un’intervista esclusiva al Corriere della Sera, Giardoni ha raccontato dei tormenti che Stefano viveva, legati in particolare al difficile rapporto con la figlia “segreta” Francesca Michelon, figlia di Lena Biolcati, ex compagna del batterista. Un legame che, secondo quanto dichiarato dalla vedova, era purtroppo ridotto a una relazione puramente economica, in cui D’Orazio si sentiva visto solo come “un bancomat”.
Un rapporto difficile con Francesca Michelon
Secondo la testimonianza di Tiziana Giardoni, Stefano D’Orazio avrebbe desiderato con tutte le sue forze costruire un rapporto affettivo e di paternità con Francesca Michelon. Ma, purtroppo, la ragazza non avrebbe mai ricambiato i suoi sentimenti, trattando il legame con il padre come un mero strumento finanziario. Giardoni ha raccontato con dolore:
“Stefano con molta tristezza si autodefiniva ‘un bancomat’. Le richieste di denaro erano diventate puntuali e insistenti, e questo lo ha portato in uno stato di prostrazione tale da necessitare di visite specialistiche, ricoveri e addirittura antidepressivi.”
Giardoni ha anche aggiunto che la freddezza nei confronti di D’Orazio non era solo una scelta personale della Michelon, ma sarebbe stata anche influenzata dalla madre di lei, Bolletta, che, secondo la vedova, avrebbe imposto al batterista di mantenere segreta la sua paternità per preservare l’equilibrio familiare con il suo compagno.
Il momento decisivo: l’addio ai Pooh
Il periodo di difficoltà culminò nel 2009, quando Stefano D’Orazio, ormai sopraffatto dalle richieste e dalla tensione psicologica, decise di abbandonare i Pooh, il gruppo che lo aveva reso una leggenda della musica italiana. La Giardoni ha spiegato che Stefano era diventato una persona irriconoscibile rispetto a quella che tutti conoscevano, sopraffatta dalla paura e dal senso di impotenza:
“Era così spaventato che nel 2009 decise di lasciare i Pooh. Le richieste diventavano sempre più insistenti, e Stefano non voleva trascinare il gruppo in uno scandalo morale. Non credo di esagerare nel dire che si sentiva con le spalle al muro.”
La sofferenza interiore e la solitudine
La testimonianza di Tiziana Giardoni rivela un aspetto spesso invisibile della vita di Stefano D’Orazio: la solitudine emotiva e la difficoltà di conciliare il suo ruolo di padre con le aspettative e le dinamiche familiari. Nonostante la delusione, Giardoni ha anche sottolineato come D’Orazio fosse stato un padre premuroso nei confronti di Silvia, la figlia della ex compagna Lena Biolcati, con la quale aveva instaurato un rapporto solido e affettuoso, pur non essendo il genitore biologico.
La verità dietro la maschera del successo
La storia di Stefano D’Orazio, così come raccontata dalla sua vedova, offre una riflessione amara sul lato oscuro della fama e delle relazioni familiari. Dietro l’immagine del batterista di uno dei gruppi più amati d’Italia, si celava un uomo fragile, tormentato dalla solitudine e dal peso di un amore non ricambiato. La sua lotta contro il malessere interiore, culminata nella decisione di allontanarsi dalla band, segna una delle pagine più dolorose della sua vita.
Oggi, a distanza di anni dalla sua morte, il ricordo di Stefano D’Orazio rimane legato tanto alla sua musica quanto alla sua umanità, segnata da gioie e sofferenze che, troppo spesso, sono rimaste nascoste dietro il riflettore. La testimonianza di Tiziana Giardoni, purtroppo, rivela un aspetto poco conosciuto della sua vita, ma anche un atto di amore e rispetto nei confronti di un uomo che, nonostante tutto, ha cercato di fare del suo meglio per chi amava.
