Le condizioni di Putin per la tregua
Dopo la lunga telefonato con Trump, il presidente russo Vladimir Putin ha delineato le condizioni che Mosca ritiene necessarie per una tregua nel conflitto in Ucraina. Putin avrebbe chiesto il riconoscimento della Crimea come parte della Russia, il ritiro delle truppe ucraine dalle regioni di Donetsk e Luhansk e la neutralità dell’Ucraina rispetto alle alleanze militari occidentali. “E’ stato sottolineato che la condizione chiave per impedire un’escalation del conflitto e lavorare verso la risoluzione con mezzi politici e diplomatici deve essere la completa cessazione dell’assistenza militare e la fornitura di intelligence a Kiev”, sottolinea la nota del Cremlino dopo la telefonata tra Putin e Trump. Queste richieste sono state presentate come prerequisiti per qualsiasi cessate il fuoco e sono state accolte con scetticismo da parte di Kiev e dei suoi alleati occidentali.
Il ruolo di Trump nella mediazione
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si è offerto di mediare tra le parti in conflitto. Trump ha dichiarato: “Questa guerra non sarebbe mai iniziata se fossi stato il presidente. Sono stati discussi molti elementi di un accordo di pace, incluso il fatto che migliaia di soldati vengono uccisi. Sia il presidente Putin che il presidente Zelensky vorrebbero vedere la guerra finire. Il processo è ora in pieno svolgimento con efficacia e, si spera, per il bene dell’umanità, porteremo a termine il lavoro”, ha dichiarato Trump. Tuttavia, il suo intervento non è stata accolta con entusiasmo da tutte le parti coinvolte. Alcuni analisti ritengono che il suo coinvolgimento possa complicare ulteriormente la situazione, mentre altri vedono nella sua figura un possibile canale di dialogo alternativo.
La risposta di Kiev e la situazione sul campo
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha respinto le condizioni imposte da Putin, definendole inaccettabili. “Non possiamo accettare una pace che comprometta la nostra sovranità e integrità territoriale”, ha affermato Zelensky. “Le condizioni illustrate da Putin “puntano a indebolire l’Ucraina” e “non a mettere fine alla guerra. La Russia non è pronta a porre fine a questa guerra e lo vediamo. Non sono pronti nemmeno per il primo passo, che è un cessate il fuoco”, ha detto il presidente ucraino. Nel frattempo, la situazione sul campo rimane tesa, con continui scontri tra le forze ucraine e russe e l’offensiva russa continua a intensificarsi, nonostante i tentativi di negoziazione. Kiev ha chiesto un maggiore supporto internazionale per resistere all’aggressione e ha ribadito la sua volontà di difendere il territorio nazionale a qualsiasi costo.