Alle ore 7:35 di questa mattina, Papa Francesco si è spento nella sua residenza di Casa Santa Marta, in Vaticano. Aveva 88 anni. L’annuncio ufficiale è stato dato dal cardinale Kevin Farrell, camerlengo di Santa Romana Chiesa, con parole cariche di commozione: “Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua Chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati”.
Una lunga malattia
Il Pontefice era stato ricoverato il 14 febbraio presso il Policlinico Gemelli di Roma a causa di una polmonite bilaterale, che aveva richiesto un lungo periodo di degenza. Dopo 38 giorni di cure, era stato trasferito nuovamente a Casa Santa Marta, dove il suo stato di salute è progressivamente peggiorato fino al decesso odierno. Nonostante le difficoltà fisiche, Papa Francesco aveva fatto la sua ultima apparizione pubblica ieri, domenica 20 aprile, affacciandosi dalla Loggia centrale della Basilica di San Pietro per la benedizione Urbi et Orbi. In quell’occasione, aveva lanciato un appello contro la corsa agli armamenti e salutato brevemente il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance.
Il primo Papa gesuita e latinoamericano
Nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936 da una famiglia di origini piemontesi, Jorge Mario Bergoglio era stato ordinato sacerdote nel 1969. Divenuto arcivescovo della capitale argentina nel 1998 e cardinale nel 2001, fu eletto Papa il 13 marzo 2013, succedendo a Benedetto XVI dopo la sua storica rinuncia. Fu il primo Pontefice proveniente dall’America Latina, il primo gesuita e il primo a scegliere il nome Francesco, ispirandosi al santo di Assisi, simbolo di povertà e pace.
Un pontificato di riforme e vicinanza
In dodici anni di pontificato, Papa Francesco ha incarnato una visione pastorale centrata sulla misericordia, la giustizia sociale e l’attenzione agli ultimi. Ha promosso una Chiesa “in uscita”, vicina alle periferie esistenziali e geografiche, e ha lottato contro le disuguaglianze, la crisi climatica e le rigidità dottrinali. Tra le sue iniziative più significative si ricordano l’enciclica Laudato si’, dedicata alla cura del Creato, e l’apertura verso le persone LGBTQ+, i divorziati risposati e le donne, pur tra resistenze interne. Ha inoltre cercato di rendere più trasparente la gestione economica del Vaticano e ha affrontato con determinazione, sebbene con risultati contrastanti, la piaga degli abusi nella Chiesa.
Il lutto della Chiesa e del mondo
La notizia della morte di Papa Francesco ha suscitato un’ondata di commozione in tutto il mondo. Fedeli, leader religiosi e capi di Stato hanno espresso cordoglio per la scomparsa di un Pontefice che ha segnato profondamente la storia contemporanea della Chiesa cattolica. Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, ha dichiarato: “Con Papa Francesco perdiamo un pastore che ha saputo parlare al cuore degli uomini e delle donne del nostro tempo, indicando la via del Vangelo con semplicità e profondità.”
Il futuro della Chiesa
Con la morte del Pontefice, si apre ora il periodo di sede vacante. Il cardinale camerlengo Kevin Farrell assumerà temporaneamente la guida dell’amministrazione vaticana, in attesa della convocazione del Conclave che eleggerà il nuovo Papa. Secondo le norme vigenti, il Conclave dovrà riunirsi entro 15-20 giorni dalla morte del Pontefice.
L’eredità di Francesco
Papa Francesco lascia un’eredità profonda e complessa. È stato un riformatore coraggioso, capace di aprire nuove strade per la Chiesa, ma anche un uomo di fede semplice, che ha saputo toccare il cuore di milioni di persone con gesti di umiltà e parole di speranza. Il suo pontificato sarà ricordato come un tempo di rinnovamento spirituale e di impegno per una Chiesa più vicina ai poveri, più attenta al mondo e più fedele al messaggio di Cristo.