Olimpiadi Milano-Cortina 2026, Malagò: “Il nostro è un modello vincente”

Giovanni Malagò, presidente del Coni, illustra il modello innovativo dei Giochi Invernali di Milano-Cortina 2026.

Un’Olimpiade dei territori

“Sarà un’Olimpiade diversa, dei territori”, ha dichiarato Giovanni Malagò, presidente del Coni e della Fondazione Milano-Cortina, durante una conferenza alla Stampa Estera a Roma per presentare i prossimi Giochi Olimpici invernali. Malagò ha sottolineato come fin dal primo giorno la presentazione del progetto sia stata non convenzionale. “Milano-Cortina è un evento è planetario, gli sport invernali non hanno la stessa popolarità delle discipline estive per evidenti motivi, climatici e geografici, ma ci saranno 3500 atleti, con 2 miliardi di persone collegate, e 1,5 milioni di biglietti venduti. E’ un’Olimpiade diversa che noi chiamiamo olimpiadi dei territori. Dal primo giorno da quando abbiamo venduto il nostro progetto e prodotto ci siamo presentati in un modo non convenzionale, non tradizionale”, ha dichiarato Malagò. I Giochi Invernali del 2026 si estenderanno su un’area di 22mila chilometri quadrati, un approccio necessario per essere credibili a livello internazionale, soprattutto in assenza di un budget elevato.

Un modello apprezzato a livello internazionale

Malagò ha evidenziato che la formula dei “territori” è stata molto apprezzata a livello internazionale. “Questa formula è talmente innovativa e vincente, in virtù anche del cambiamento climatico, che guarda caso chi arriva dopo di noi, la Francia, ha seguito in un modo pedissequo il nostro masterplan”, ha affermato il presidente del Coni. Questo modello, secondo Malagò, è destinato a essere replicato sempre di più, non solo per i Giochi Invernali ma anche per quelli estivi.

Verso un futuro sostenibile

Il presidente del Coni ha sottolineato l’importanza di un approccio sostenibile e innovativo per il futuro delle Olimpiadi. La scelta di un modello che si adatta ai cambiamenti climatici e che coinvolge ampi territori potrebbe rappresentare una soluzione per il futuro delle manifestazioni sportive internazionali. Malagò non esclude che questo approccio possa essere adottato anche per le Olimpiadi estive, segnalando un possibile cambiamento di paradigma nell’organizzazione di eventi di tale portata.

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