La giustizia norvegese ha formalmente incriminato Marius Borg Høiby, figlio maggiore della principessa ereditaria Mette-Marit, con 32 capi d’accusa che spaziano dalle violenze sessuali agli abusi domestici. Tra le accuse più gravi figurano almeno quattro episodi di stupro, che potrebbero costargli fino a 10 anni di carcere in caso di condanna.
Le accuse
Secondo l’atto di accusa presentato lunedì 18 agosto 2025, i presunti stupri sarebbero avvenuti tra il 2018 e il 2024. In diversi casi, le vittime sarebbero state filmate mentre dormivano, dopo rapporti inizialmente consensuali. Oltre agli abusi sessuali, a Høiby vengono contestati: violenze fisiche e psicologiche su ex partner, minacce di morte, violazioni di ordini restrittivi, infrazioni al codice della strada. Le prove raccolte nell’indagine – durata oltre un anno – comprendono video, fotografie e testimonianze.
La difesa
Høiby, che non possiede titoli reali né diritti di successione al trono, nega le accuse più gravi, anche se, secondo il suo avvocato, potrebbe riconoscere alcuni reati minori.
Il processo
Il procedimento è atteso per gennaio 2026 e dovrebbe durare circa sei settimane. Se riconosciuto colpevole dei reati più pesanti, Høiby rischia una pena massima di 10 anni di carcere.
La posizione del Palazzo Reale
Il Palazzo Reale norvegese ha diffuso una nota in cui afferma che sarà la magistratura a dover decidere sull’esito della vicenda, evitando ulteriori commenti.
Un caso che scuote la Norvegia
La vicenda ha avuto un’enorme risonanza mediatica: secondo i dati diffusi, sono già oltre 42.000 gli articoli pubblicati in Norvegia e nel resto del mondo. Alcuni osservatori hanno descritto lo scandalo come il più grave legato a un membro di una famiglia reale europea dai tempi del caso Jeffrey Epstein.