Il documentario “La mia vita finché capita”, diretto da Niccolò Maria Pagani, offre uno sguardo intimo sulla vita di Mauro Corona, scrittore, scultore e alpinista friulano. Il film, della durata di 70 minuti, è stato presentato in anteprima al 73° Trento Film Festival ed è uscito nelle sale italiane dal 5 maggio 2025.
Un ritratto intimo e autentico
Il regista Niccolò Maria Pagani ha trascorso sette mesi a Erto Vecchia, paese natale di Corona, per catturare la quotidianità e il profondo legame dello scrittore con la montagna. Il documentario esplora temi centrali nella vita di Corona, come la ribellione giovanile, il rapporto con i genitori, la lotta contro l’alcolismo e la passione per la scrittura e l’alpinismo. Attraverso monologhi, incontri con amici e artisti, e immagini delle Dolomiti Friulane, il film offre un ritratto sincero e senza filtri dell’autore.
Contributi di amici e artisti
Il documentario include le testimonianze di amici e collaboratori di Corona, tra cui Piero Pelù, Erri De Luca e Davide Van De Sfroos, che condividono aneddoti e riflessioni sul loro rapporto con lo scrittore. La voce narrante è affidata all’attore Giancarlo Giannini, che legge citazioni tratte dal libro “Le altalene” di Corona. Inoltre, Van De Sfroos esegue nel film la sua canzone “Stella bugiarda”.
Un viaggio tra memoria e natura
“La mia vita finché capita” non è solo un racconto biografico, ma anche una riflessione sul rapporto tra l’uomo e la natura. Le immagini delle montagne, che Corona considera creature vive e familiari, si intrecciano con i suoi ricordi e pensieri, creando un flusso di coscienza che oscilla tra momenti di allegria e malinconia. Il film offre così una testimonianza unica di uno degli intellettuali più singolari del nostro tempo.