Lunetta Savino: “Non ho avuto né padrini né protettori. Ce l’ho fatta con le mie gambette”

L'attrice Lunetta Savino si racconta a "Belve", condividendo le sfide della sua carriera e le difficoltà incontrate nel mondo dello spettacolo.

Lunetta Savino, nota al grande pubblico per il ruolo di Cettina Gargiulo in "Un medico in famiglia", si è recentemente raccontata nel programma "Belve". Durante l’intervista, l’attrice ha condiviso le sfide affrontate nel corso della sua carriera e le difficoltà incontrate nel mondo dello spettacolo.

Le difficoltà degli inizi

Savino ha sottolineato come, all’inizio della sua carriera, non abbia avuto né padrini né protettori, affermando: "Non ho avuto né padrini né protettori, ce l’ho fatta con le mie gambette". Ha ricordato episodi in cui le veniva detto di non avere il physique du rôle, come quando, dopo un provino, le fu detto che non aveva il profilo del naso adatto per interpretare Ofelia. L’attrice che ottenne il ruolo al suo posto, ha aggiunto Savino, oggi non lavora più.

Il ruolo delle donne nel cinema italiano

Parlando del panorama cinematografico italiano, Savino ha osservato che esso non offre molto spazio alle donne, mentre la televisione è più inclusiva. Ha evidenziato come, in passato, molte attrici abbiano dovuto attendere di essere fidanzate con registi o produttori per ottenere ruoli significativi, sottolineando le difficoltà che le donne incontrano nel settore.

Esperienze sul set e ruoli iconici

Riguardo alle sue esperienze sul set, Savino ha menzionato il ruolo di Cettina in "Un medico in famiglia", affermando di aver lasciato la serie per evitare di rimanere intrappolata in un unico personaggio. Ha anche condiviso il disagio provato durante le scene erotiche, rivelando che, per affrontare un monologo teatrale particolarmente audace, beveva due gin tonic prima di salire sul palco.

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