Luciana Littizzetto, in un’intervista a “la Repubblica”, ha parlato del suo rapporto con Fabio Fazio e del ritorno di “Che tempo che fa” sul Nove. Ha espresso ammirazione per gli attivisti della Global Sumud Flotilla e ha discusso del ruolo della solidarietà e dell’importanza di un tono pacato nel dibattito politico.
Il rapporto con Fabio Fazio e il ritorno su Nove
Luciana Littizzetto ha descritto il suo rapporto con Fabio Fazio come una sensazione di famiglia. “Quando mi incontrano mi chiedono: non c’è Fabio? Come se fossimo siamesi o sposati”, ha detto. Ha sottolineato l’importanza del legame con il pubblico, evidenziando come il passaggio dalla Rai al Nove sia stato accolto positivamente: “Il fatto che il pubblico ci abbia seguito dalla Rai sul Nove è il segnale di un legame, del riconoscimento che la nostra sia una trasmissione autentica e autorevole”. Ha anche parlato della necessità di mantenere un tono pacato nel dibattito politico: “Parlare di politica sta diventando così violento, rabbioso. Se discuti di guerra con i toni della guerra non va bene. Ci vuole una capacità di comprensione diversa”.
Ammirazione per gli attivisti della Global Sumud Flotilla
Littizzetto ha espresso ammirazione per gli attivisti della Global Sumud Flotilla, che hanno intrapreso un viaggio per portare aiuti a Gaza. “Ammiro le persone che sono salite sulle barche per Gaza. Sì, è un gesto politico”, ha affermato. Ha criticato l’inazione dei governi, sottolineando: “I governi non hanno fatto niente – tante parole a vuoto. Invece c’è la realtà: gente che ha alzato il culo, si è messa in mare facendo parlare tutto il mondo. Applausi. Non sono irresponsabili, sono coraggiosi”. Ha ammesso di non avere lo stesso coraggio, aggiungendo: “Posso usare la lingua, è un’arma anche quella”.
Solidarietà e partecipazione sociale
Parlando del valore della solidarietà, Luciana Littizzetto ha offerto una riflessione sentita e significativa durante un’intervista rilasciata in occasione delle recenti mobilitazioni sociali. Con il suo consueto tono diretto ma empatico, la comica e conduttrice ha dichiarato: “Le giornate di oggi hanno mostrato che esiste la solidarietà e non è malevola: non sciopero per il weekend lungo ma perché ci credo. Si partecipa, tutti insieme, ed è commovente.”
Le sue parole hanno voluto sottolineare l’autenticità dell’impegno di chi scende in piazza o aderisce a uno sciopero non per convenienza, ma per una reale convinzione. Littizzetto ha evidenziato come il gesto collettivo di unirsi a una causa rappresenti molto più di un semplice atto politico: è una forma di coesione sociale, una risposta corale a un momento storico difficile in cui il senso di comunità rischia spesso di essere messo in secondo piano.
Nel suo intervento, ha voluto anche contrastare il pregiudizio diffuso secondo cui chi partecipa a manifestazioni o scioperi lo farebbe per opportunismo. Al contrario, ha ribadito quanto sia importante riconoscere la forza e la bellezza di un’adesione sincera, fondata su valori condivisi e sul desiderio di migliorare le condizioni collettive.
Littizzetto ha così riportato l’attenzione sull’importanza del sostegno reciproco, della partecipazione attiva e del non cedere all’indifferenza, lanciando un messaggio chiaro: la solidarietà è viva, reale e necessaria. E in tempi come questi, saperla riconoscere e valorizzare è un atto di resistenza civile e culturale.