Le richieste di Mosca per la pace
Mosca ha avanzato richieste specifiche per raggiungere un accordo di pace con l’Ucraina. Secondo quanto riportato, il governo russo considera la Crimea e altre quattro regioni occupate come parte integrante del suo territorio. “La Crimea e le regioni ucraine di Kherson, Zaporizhzhia, Donetsk e Lugansk sono regioni della Federazione russa, come è scritto nella nostra Costituzione, e questo è un dato di fatto”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, sottolineando che qualsiasi trattativa di pace dovrà partire da questo presupposto. Le regioni in questione sono state al centro di tensioni internazionali sin dall’inizio del conflitto, e la loro annessione è stata riconosciuta solo da pochi paesi.
La posizione di Kiev
Dal lato ucraino, la risposta alle richieste di Mosca è stata ferma. Kiev ha ribadito che non accetterà mai la perdita di sovranità sulle regioni occupate, inclusa la Crimea. “Non possiamo accettare condizioni che minano la nostra integrità territoriale”, ha affermato un rappresentante del governo ucraino. La comunità internazionale, in gran parte, sostiene la posizione di Kiev, ritenendo illegittime le annessioni russe e chiedendo il ritiro delle truppe dai territori occupati.
Reazioni internazionali
Le richieste di Mosca hanno suscitato reazioni contrastanti a livello internazionale. Alcuni paesi hanno espresso preoccupazione per le implicazioni di un accordo di pace basato su tali condizioni, temendo che possa stabilire un precedente per future annessioni territoriali. Altri, invece, vedono nelle dichiarazioni russe un possibile punto di partenza per negoziati più ampi, che potrebbero portare a una de-escalation del conflitto. Tuttavia, la strada verso la pace appare ancora lunga e complessa, con entrambe le parti che mantengono posizioni rigide sui punti fondamentali della disputa.