Honey Don’t! di Ethan Coen: un noir al femminile con Margaret Qualley e Aubrey Plaza

Il nuovo film di Ethan Coen, 'Honey Don't!', presenta un noir al femminile con Margaret Qualley e Aubrey Plaza, tra indagini oscure e passioni inattese.

Honey Don’t! è il nuovo film diretto da Ethan Coen, realizzato in collaborazione con la moglie Tricia Cooke. La pellicola si inserisce come secondo capitolo di una trilogia di noir a tematica lesbica, iniziata con Drive-Away Dolls. Protagonista è Honey O’Donahue, interpretata da Margaret Qualley, una detective privata che si muove tra indagini oscure, passioni inattese e un culto ambiguo.

Trama e ambientazione

La storia è ambientata nella tranquilla cittadina di Bakersfield, in California, che presto si trasforma in teatro di misteriosi e inquietanti eventi. Al centro della vicenda c’è Honey O’Donahue, una donna determinata e tenace che si mette sulle tracce di una serie di omicidi apparentemente collegati al “Four-Way Temple”, una chiesa controversa guidata dal carismatico e enigmatico pastore Drew, interpretato dall’acclamato Chris Evans.

Il film si ispira esplicitamente ai grandi noir degli anni ’70, come Il lungo addio di Robert Altman, rievocando atmosfere cupe e sospese nel tempo, ma lo fa inserendo un originale mix di elementi pulp e dark comedy. Questo approccio conferisce alla pellicola una personalità unica, capace di alternare tensione e ironia in modo sorprendente.

Attraverso una narrazione ricca di colpi di scena e personaggi ambigui, il film esplora temi profondi legati alla fede, al potere e alla corruzione, immergendo lo spettatore in un’indagine che è tanto avvincente quanto inquietante. Un thriller noir che, con un tocco di humor nero, regala un’esperienza cinematografica intensa e originale.

Interpretazioni e dinamiche tra i personaggi

Margaret Qualley veste i panni di Honey con una performance che unisce fisicità e nonchalance pensosa. Aubrey Plaza, nel ruolo di MG Falcone, archivista desiderosa di collaborare con Honey, porta una concretezza molto umana e terrena al film. La chimica tra le due attrici aggiunge profondità alla narrazione, mentre Chris Evans offre un’interpretazione del pastore Drew con tendenze sadomaso.

Stile e ricezione critica

Honey Don’t! si distingue per un approccio volutamente fuori dagli schemi, in cui personaggi e situazioni si presentano inizialmente in modi familiari e riconoscibili, per poi prendere svolte imprevedibili e sorprendere lo spettatore. Questa scelta stilistica conferisce al film un tono originale e spesso irriverente, giocando con le aspettative del pubblico e mescolando generi e atmosfere in modo non convenzionale.

Tuttavia, alcune critiche sollevano dubbi sull’efficacia di questo approccio, sottolineando come in certi momenti il film possa apparire forzato, con interpretazioni sopra le righe che rischiano di compromettere la coesione narrativa. In questo contesto, l’interpretazione di Aubrey Plaza emerge come una delle poche riuscite: la sua performance è infatti apparsa convincente e in sintonia con la direzione del film, portando equilibrio e credibilità in un insieme altrimenti altalenante.

Un’opera che, pur tentando di innovare, divide quindi le opinioni, ma che rimane interessante per chi apprezza sperimentazioni e registri fuori dal comune.

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