Questa mattina, nella nostra rubrica saluti da Kiss Kiss, abbiamo parlato di Fiumalbo, comune della provincia di Modena in Emilia-Romagna, guidati dalle parole di Maurizio Ballantini, responsabile dell’associazione turistica del posto.
Fiumalbo è inserito tra i Borghi più belli d’Italia. Fa parte dell’Unione dei Comuni del Frignano, che ha il proprio capoluogo a Pavullo nel Frignano. Il nome del comune deriva da Flumen album (“fiume bianco”) o, meno probabilmente, da Flumen in alpe (“fiume di montagna”, da un *alpis ricostruito sul plurale Alpes del latino classico). Inoltre, bisogna specifico come il nome del paese è Fiumalbo in fiumalbino e Fiumêlb in dialetto modenese. Una particolarità di Fiumalbo sta infatti nel suo dialetto, che si differenzia notevolmente dagli altri dialetti parlati nella zona, sia sul versante emiliano che su quello toscano, costituendo uno dei più interessanti punti di transizione fra il tipo linguistico gallo-italico (emiliano), al quale appartiene, e quello toscano (avente un suo ceppo, distinto dai dialetti del resto del centro Italia, definiti mediani), con un risultato simile ad altri dialetti settentrionali conservativi, come quelli veneti. In realtà altri studi suggeriscono che il dialetto Fiumalbino sia semplicemente un dialetto emiliano estremamente conservativo. Probabilmente una variante del modenese arcaico con influssi toscani molto limitati.
Monumenti e luoghi di interesse a Fiumalbo
- Rocca di Fiumalbo, già menzionata nel 1038, ne rimane una torre.
- Chiesa di San Bartolomeo Apostolo, costruita nel 1220, fu rinnovata nel 1826.
- Chiesa dell’Immacolata Concezione
- Chiesa dei Santi Donnino e Francesco
- Chiesa di Santa Caterina
- Oratorio del Costolo
- Oratorio di Santa Caterina
- Oratorio di San Rocco, del XV secolo, conserva al suo interno degli affreschi di Saccaccino Saccaccini.
Piatti e prodotti tipici di Fiumalbo
Sulle tavole di Fiumalbo si trovano tortellini e tortelloni di ricotta, zuppa di cavolo nero – il piatto più tradizionale – e tagliata di manzo. Tipici sono i borlenghi farciti con lardo e salumi, e le tigelle, sul cui dischetto è spesso stampata la rosa celtica, a indicarne la probabile origine.