Per la prima volta dal 1990, nessuna canzone rap figura tra i primi quaranta posti della Billboard Hot 100. È un segnale forte, che conferma la flessione commerciale dell’hip-hop negli ultimi anni dopo un’epoca di dominio quasi assoluto nelle classifiche americane.
La fine di una lunga corsa
A determinare la svolta è stato l’uscita di scena di “Luther”, brano di SZA e Kendrick Lamar rimasto per 46 settimane in classifica e per 13 al primo posto. Dopo essere sceso al numero 38, il pezzo è stato rimosso per effetto delle nuove regole di Billboard che impongono l’esclusione automatica dei titoli “ricorrenti” sotto determinate soglie di posizione e durata. Senza “Luther”, nessun altro brano rap è riuscito a entrare tra i primi quaranta: il meglio piazzato è “Shot Callin” di YoungBoy Never Broke Again, al numero 44, seguito da “Safe” di Cardi B (con Kehlani) e “Hell at Night” di BigXthaPlug (con Ella Langley).
L’ultima volta che la Top 40 era priva di rap risale al febbraio 1990, poco prima che “Just a Friend” di Biz Markie salisse in classifica inaugurando un’era durata oltre tre decenni.
Le nuove regole e il peso del pop
Oltre ai cambiamenti metodologici di Billboard, che hanno spinto fuori diverse canzoni di lunga permanenza, c’è anche un fattore “di concorrenza”: i dodici brani del nuovo album di Taylor Swift, The Life of a Showgirl, occupano da settimane buona parte della Top 40, limitando gli spazi per altri generi.
Un momento di transizione
La mancanza di grandi uscite contribuisce alla flessione. Drake, dominatore delle classifiche dell’ultimo quindicennio, non ha ancora pubblicato il nuovo album Iceman, mentre Kendrick Lamar, dopo un anno e mezzo di attività intensa, si è preso una pausa. Cardi B e BigXthaPlug hanno pubblicato nuovi progetti da poco, ma non hanno ancora prodotto un vero tormentone.
È quindi un momento sospeso per l’hip-hop, che resta il linguaggio musicale più influente degli ultimi cinquant’anni ma che oggi sembra cercare — ancora una volta — la propria prossima rivoluzione.
