Como, Fabregas: “Contro la Fiorentina serve una grande partita”

Le parole di Cesc Fabregas alla vigilia della sfida tra Como e Fiorentina, tra analisi degli avversari, focus su Morata e aggiornamenti sugli infortunati.

Alla vigilia della partita contro la Fiorentina, l’allenatore del Como Cesc Fabregas ha parlato delle difficoltà della sfida e delle condizioni della sua squadra. Fabregas ha sottolineato l’importanza di una prestazione di alto livello per ottenere un risultato positivo a Firenze.

Analisi della Fiorentina secondo Fabregas “È una Fiorentina un po’ diversa, ma con giocatori 

di tanta esperienza, che hanno grande fisicità e una struttura importante. Ottima fase offensiva, gente esperta dietro e sulle fasce agiscono giocatori qualitativi come Dodo e Gosens. Se vogliamo vincere a Firenze, dobbiamo fare una grande partita”, ha dichiarato Fabregas. L’allenatore ha evidenziato la qualità degli avversari, soffermandosi sulla loro solidità e sulle individualità presenti in rosa.

Morata e l’adattamento in squadra 

Fabregas si è soffermato anche su Morata: “Speriamo molto, è un giocatore che ha fatto uno sforzo importante per venire da noi, di alto livello e che ha mostrato tanto in Italia. Quando si allena fa vedere cose ottime. Nei 65 minuti che è stato in campo nella partita contro il Genoa, ha fatto ciò che gli avevamo chiesto. E in questo senso sono molto contento. Deve crescere a livello fisico. Douvikas non è lo stesso giocatore rispetto a quando arrivò ma in un mese è diventato quello che volevamo. Serve il tempo necessario, alcuni riescono ad adattarsi in tempi brevi, altri tardano un po’. Ma Alvaro farà bene”.

Situazione infortuni e scelte di formazione

 Fabregas non ha voluto svelare la formazione titolare: “Non posso dire nomi precisi, non dico la formazione fino all’ultimo momento per mantenere la tensione”. Sulle condizioni degli infortunati, ha aggiunto: “Van der Brempt sta andando bene, sta migliorando e penso che tra due settimane sarà con noi. Diao va più lentamente ma non prendo nessun rischio. Preferisco 3-4 settimane in più ma che ritorni al 100% perché è un’arma molto importante per noi”.

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